martedì 20 marzo 2018
La notte del 18 novembre 2012 ho concluso un pezzo annotando un dettaglio del Derby della Lanterna appena vinto dalla Sampdoria, 3 a 1: «C'è da rifare una Nazionale, mi piacerebbe vederci questo Icardi che ha fatto un gol bellissimo, me lo dicevano acerbo, è un diciottenne di una volta, maturo...». Volevo dire che ai miei tempi si poteva indossare l'azzurro minorenni, come Rivera, e uno veniva chiamato giovane fino a vent'anni. Mi era piaciuto, Icardi, per l'energia che aveva in corpo e sprigionava senza complessi, sapendo come spenderla perché aveva anche un gran senso della posizione e i compagni lo cercavano e lui si faceva trovare: un miracolo, per un quasi esordiente. Non sapevo che nella stagione precedente, quando la Samp era in B, aveva segnato un gol determinante per il ritorno in A. Non sapevo, ahimè, che qualche mese prima, il 20 aprile del 2012, il ct dell'Under 19, Alberigo Evani, lo aveva convocato per dargli una maglia azzurra e lui, Maurito, gli aveva detto no, ringraziandolo: «Io sono argentino. Con passaporto italiano. Ma argentino». E di lì a poco indossò la maglia albiceleste. Non si dovrebbe dire, per lo meno senza enfasi, ma immagino sia pentito: la sua Argentina non lo vuole. Lo ha scaricato per primo Maradona, facendo il moralista - lui! - per un intrigo amoroso che nulla ha a che vedere con l'indubbia professionalità di Maurito; e adesso ci si mette anche Jorge Sampaoli, il ct argentino, che gli nega la convocazione e Russia 2018. Sapendo che Icardi era approdato alla Samp perché scartato da Guardiola, vien da pensare che sia un piantagrane. Come Eto'o. In realtà anche il Divino Pep può sbagliare con Eto'o e Icardi. I miei confidenti nerazzurri mi dicono che è un ragazzo d'oro. Bravo e disciplinato. Ecco, io dovevo cercare se sulla scena italica c'è un qualche Icardi che possa dare vigore e gol alla povera Italia rapita dalla sindrome di Stoccolma (ricorderete che al ritorno, a San Siro, correvamo intorno agli svedesoni come conquistati dalla loro prestanza fisica) ma non ho trovato guerrieri - se pur battaglie non avremo per lungo tempo - e neppure pionieri. Belotti s'è smarrito, purtroppo. Perché lasciare a casa Balotelli? Perché?
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