Autonomi, contributi da saldare
martedì 14 giugno 2005
Con il pagamento delle imposte sui redditi in scadenza il giorno 20, gli artigiani e i commercianti sono tenuti a completare i contributi pensionistici sulla quota di reddito che supera il minimale. Il versamento comprende il saldo per il 2004 ed il primo acconto per il 2005; può essere tuttavia effettuato entro il 20 luglio maggiorando dello 0,40%, a titolo di interessi, l'importo dei contributi dovuti. Questa maggiorazione deve essere versata separatamente dalla contribuzione.
In particolare, per i soci di Srl iscritti alle gestioni degli artigiani o dei commercianti, la base di reddito imponibile, sulla quale calcolare i contributi, è costituita dalla parte del reddito di impresa della Srl corrispondente alla quota di partecipazione agli utili. Pianificazione fiscale. In occasione di questa tornata fiscale, artigiani e commercianti avrebbero potuto utilizzare, per la prima volta, uno dei vantaggi che accompagnano la pianificazione fiscale (Pfc) concordata con il fisco, prevista dalla legge finanziaria di quest'anno. Aderendo alla pianificazione proposta dall'amministrazione fiscale, gli interessati sarebbero stati esentati, come misura accessoria, dal versamento dell'acconto sui contributi per il 2005 già da questo mese.
Tutto è invece in alto mare. Sulla effettiva utilità della pianificazione sono state avanzate molte critiche, tanto da mettere in discussione l'opportunità di concordare patti con l'amministrazione tributaria, quanto meno secondo le regole della legge finanziaria. Senza dimenticare che ancora oggi ai lavoratori autonomi, pensionati ma ancora in attività, è consentito chiedere una riduzione al 50% di tutti i contributi utili alla pensione. Prescrizione. L'Inps muta radicalmente i rapporti in materia di prescrizione dei contributi. In precedenza la prescrizione per i versamenti dovuti sul reddito eccedente il minimale, iniziava a decorrere dalla data in cui l'amministrazione finanziaria, dopo aver controllato le dichiarazioni fiscali, comunicava all'Inps il reddito del contribuente. Il termine di legge della prescrizione, stabilito in cinque anni, di fatto veniva allungato dai tempi tecnici necessari per le verifiche fiscali e dai ritardi con cui i nastri magnetici, contenenti i dati dei redditi, venivano messi nell'effettiva disponibilità dell'Inps. L'ente si è ora adeguato ad un costante orientamento dei giudici a conclusione di numerosi ricorsi, e da oggi calcola la prescrizione dei contributi a partire dal giorno in cui deve essere versato il saldo (relativo al reddito oltre il minimale) come risulta dalla dichiarazione dei redditi. Per esempio, i contributi del 2000 si prescrivono il 20 giugno 2006.
Il nuovo criterio sarà applicato dall'Istituto, oltre alle situazioni future, anche alle controversie in corso non ancora definite, la maggior parte delle quali è riconducibile a cartelle esattoriali per omessi contributi anteriori all'anno 2000, in molti casi risalenti agli anni 1993-1996.
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