Martire tra le fiamme per non perdere se stessa
sabato 9 febbraio 2019
Ciò in cui crediamo definisce chi siamo veramente, ecco perché per i cristiani rinunciare alla fede significa di fatto rinnegare se stessi. Un esito che per i martiri di tutti i tempi è sempre stato inacettabile, a tal punto che santa Apollonia scelse di rinunciare alla propria vita, piuttosto di essere costretta a pronunciare parole sacrileghe. Nata ad Alessandria d'Egitto nel III secolo, nel 248 si trovò in mezzo a una persecuzione particolarmente cruenta. Il suo martirio è descritto nella “Historia ecclesiastica” di Eusebio di Cesarea, che cita una lettera di san Dionigi di Alessandria, testimone dei fatti. Apollonia, che probabilmente non era giovane ma era un'auterevole cristiana anziana, venne catturata e le vennero strappati i denti. Poi fu acceso un fuoco con la minaccia di gettarla tra le fiamme: piuttosto che abiurare la donna preferì gettarsi nel rogo e morire.
Altri santi. San Marone, eremita (IV-V sec.); san Rinaldo di Nocera Umbra, vescovo (XII-XIII sec.).
Letture. Eb 13,15-17.20-21; Sal 22; Mc 6,30-34.
Ambrosiano. Es 21,1; 22,20-26; Sal 96; Gal 5,13-14; Mt 22,35-40 / Gv 20,1-8.
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