Da eremita nel deserto per ricordarci che è Dio tutto ciò di cui abbiamo bisogno
venerdì 17 gennaio 2020
Il Vangelo è radicalità, perché conduce verso il cuore di Dio, superando ogni barriera e ogni limite imposto dalle nostre logiche. E fu proprio per dare una forma visibile a questa radicalità che sant'Antonio abate scelse la vita essenziale da eremita. Il fascino di questo santo, uno dei più amati dalla devozione popolare, sta proprio in questo: egli ci mostra che in realtà solo una è la cosa di cui necessitiamo: l'amore di Dio. Nato a Coma, in Egitto, attorno all'anno 250, all'età di vent'anni scelse la vita eremitica prima nel deserto e poi sulle rive del Mar Rosso, dove rimase per più di 80 anni. La sua testimonianza lo rese ben presto un maestro di spiritualità e un punto di riferimento per i suoi contemporanei, che lo convinsero a lasciare il suo romitaggio solo due volte per aiutare i cristiani di Alessandria nella persecuzione. Fu sant'Atanasio, suo discepolo, a raccontare la sua storia, giunta fino a noi.
Altri santi. San Giuliano Saba, eremita (IV sec.); san Marcello, vescovo (V sec.).
Letture. 1Sam 8,4-7.10-22; Sal 88; Mc 2,1-12.
Ambrosiano. Sir 44,1.19a.22-23; Sal 104 (105); Mc 2,13-14.23-28.
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