Antichi Vespri del Mediterraneo tracciano il Cammino di Santiago
domenica 24 luglio 2005
Sin dal IX secolo, quando i resti del suo corpo decapitato vennero rinvenuti nel nord della Spagna, la figura di San Giacomo si trova al centro di un appassionato sentimento di fede e devozione da parte dell'intero popolo cristiano d'Occidente; ancora oggi, migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte d'Europa percorrono il cosiddetto «Camino de Santiago» per giungere alla Cattedrale di Compostela, in terra di Galizia, dove è sepolto il primo martire tra gli apostoli. Nonostante sin dal Medioevo il culto del Santo si sia diffuso in modo sempre più capillare, l'apparato musicale legato alle celebrazioni in onore del patrono della Spagna è ancora poco conosciuto. Per ovviare a tale lacuna, Marcel Pérès e l'Ensemble Organum hanno dato vita a una splendida registrazione discografica, intitolata semplicemente Compostela e dedicata alla ricostruzione dei Vespri solenni del 24 luglio, chiamati a inaugurare la Festa della Passione di San Giacomo (cd pubblicato da Ambroisie e distribuito da Ducale). La fonte primaria di questo lavoro è rappresentata dai cinque volumi del Codex Calixtinus, manoscritto del XII secolo che, insieme a diverso materiale di carattere liturgico e agiografico, raccoglie al proprio interno anche una vera e propria «guida del pellegrino» e alcune testimonianze musicali di eccezionale valore, fondamentali per ricostruire il processo evolutivo del repertorio gregoriano e della prima polifonia. Grazie alla potenza evocativa e al timbro maschio e «mediterraneo» delle voci dell'Ensemble Organum, è possibile seguire le tracce originali di antiche melodie che, nella fissità delle loro formule, disvelano un fascino ipnotico e una capacità di coinvolgimento difficilmente eguagliabili. Nella ieraticità dei salmi di carattere monodico, ma ancor più nei primoridiali approcci contrappuntistici del responsorium a due voci Dum esset salvator in monte o dell'emozionante conductus finale Congaudeant catholici a 3 voci, si esprime l'autentica forza vitale dell'homo viator medievale e del suo canto religioso, inno di lode e di speranza. Perché, come recita l'Antifona I dei Vespri di San Giacomo, «le nazioni straniere accorrono là da tutto il mondo, portando con loro doni di ringraziamento al Signore. Alleluia».
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