sabato 14 dicembre 2019
In pagina anni di grazia e anni di piombo. Ieri papa Francesco prete da 50 anni, e in questi giorni stesso anniversario per la strage di Piazza Fontana. Occasione di auguri al nostro Papa: Dominus conservet eum! Per gli anni di piombo tanti ricordi, ma uno speciale. A Piazza Fontana (1969) e sul treno Italicus dell'agosto 1974 c'erano due preti da me conosciuti e stimati: diversi in tutto. Don Corrado Fioravanti (1919-1998) – uno dei primi “preti di strada” come si dice oggi – fu salvato da una colonna che resisté all'esplosione. Lui era in Banca per la fabbrica di aceto che aveva inventato a Cinisello, presso Milano, per i suoi ragazzi abbandonati da tutti. Aveva iniziato a salvarne tanti a Roma dagli anni 40 del Novecento: la guerra è fabbrica anche di orfani. La sua talare, sempre malridotta, fu fatta a brandelli, e lui in foto del tempo chino a benedire e soccorrere morti e feriti. Un ciclone di bene... Subito dopo la guerra, a Roma, radunò gli orfani abbandonati sulle rive del Tevere inventando un primo villaggio di tende e baracche. Rimproverato da tutti, ma difeso da Pio XII soprattutto grazie a Giovanni Battista Montini, che poi lo chiamò a Milano e lo protesse nelle sue invenzioni per gli ultimi, tra cui quella fabbrica di aceto... Originale e quasi selvatico! Insofferente per ogni traccia di clericalismo e sacralità che non fosse a vantaggio degli ultimi, i dimenticati, i dispersi. Una vita spesa “in uscita” fino alla fine. Questo per Piazza Fontana. Cinque anni dopo, sull'Italicus, nel vagone vicino a quello della bomba, c'era don Antonio Bordonali, oratoriano, colto, raffinato, uomo di frequentazioni elevate, ammirato e invitato, docente di religione immortalato anche nelle pubblicità per il sostentamento del clero, scomparso nel 2011... Due preti! Due versioni del tutto diverse per umanità e frequentazioni consuete, ma alla base il “grembiule” di Gesù! Quello di don Tonino... Bello per tutti!
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