venerdì 6 febbraio 2004
Dicono che è pittoresco, e che è, testualmente, "un animale politico": Umberto Bossi. A leggerlo viene qualche dubbio. Ieri su "Repubblica" (p. 5) sotto una vignetta satirica sull'"odio" che forse "attualmente è l'unico sentimento che tiene in piedi il Paese" (il che ha purtroppo un'anima di verità), leggo dichiarazioni che fanno pensare. L'Umberto sicuro, voce da piazzista di paese, denuncia che "ci sono quelli che una volta prendevano i soldi da Mosca e oggi li prendono da Oltretevere". "Oltretevere"? In lingua corrente vuol dire Santa Sede e Chiesa cattolica. Oggi dunque, per "l'animale politico", la Chiesa pagherebbe gli ex-Pci? I Ds? O Rifondazione? O quelli di Cossutta? Sì. E l'Umberto insiste: "L'Oltretevere, la nuova P2, ci preferirebbero tutti morti piuttosto che cambiare". È polemica politica, questa? È satira consapevole? È strillo da arrotino di paese rimasto senza coltelli? Certo che chi legge "Unità", "Liberazione" e anche "Repubblica", per citare tre fonti che si rifanno a "quelli" indicati, avrà qualche difficoltà a rilevare vera quella "dipendenza" dal Vaticano. Esempio a caso: mercoledì sull'"Unità", prima pagina, attacco frontale in nome della "persona umana" ad ogni posizione cattolica. E chi legge questa rubrica sa quante volte la realtà dei testi dice esattamente l'opposto di quanto denunciato dall'Umberto. Che però è sicuro. Lo lasciamo dire tranquillo, visto che siamo nel dopo-Basaglia. Con un unico dubbio. Di recente su "Libero" (21/1), p. 7, c'era qualcosa di simile, ma con strafalcione rivelatore: invece che "Oltretevere" si scriveva "Trastevere". Lì ci sono molte osterie"Si beve e si strilla. Animale politico? Mah....
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI