È un’operazione interessante quella compiuta dal regista e produttore Andrea Andermann, che ha ripreso in mano le cinque puntate del documentario Oceano Canada realizzato cinquant’anni fa per la Rai con lo scrittore, sceneggiatore e giornalista Ennio Flaiano e ne ha fatto un film molto bello, dai ritmi lenti e dalle suggestive inquadrature in un poetico e potente bianco e nero, con le musiche di Leonard Cohen, che Rai Cultura ha proposto ieri sera su RaiStoria. Del resto la stoffa c’era. Quelle cinque puntate andate in onda a partire dal 16 gennaio 1973 non erano un semplice reportage giornalistico, erano una taccuino di viaggio messo in immagini, perché l’immagine, più che la parola, può raccontare con maggiore sintesi e maggiore profondità storie in cui passato e presente si fondono. Ecco allora che alle parole essenziali di Flaiano, che di scrittura per il cinema ne sapeva eccome avendo collaborato con i più grandi registi tra cui Federico Fellini, fanno da contrappunto volti, luoghi e paesaggi di una terra la cui immensità «dà le vertigini» tanto da apparire, come dice il titolo, un grande oceano. Flaiano e Andermann, tra indiani «Piedi neri», cawboy mormoni e pescatori eschimesi, fecero conoscere il Canada agli italiani che allora ne sapevano poco. Tra l’altro il riferimento alla serie tv chiude anche l’altrettanto apprezzabile documentario Ennio Flaiano straniero in patria, di Fabrizio Corallo e Valeria Parisi, andato in onda domenica su Rai 1 all’interno di Speciale Tg1 per ricordare il grande scrittore abruzzese (nato a Pescara nel 1910) a cinquant’anni dalla morte avvenuta a Roma il 20 novembre 1972 quando con Andermann stava ancora lavorando al montaggio di Oceano Canada, che quindi non avrebbe mai visto in onda. Adesso Andermann glielo dedica in questa nuova forma.
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