sabato 29 agosto 2020
A quattro anni dal terremoto, con la ricostruzione in forte ritardo, una buona notizia arriva comunque dalla zona di Amatrice e riguarda il completamento del restauro di 13 opere d'arte, recuperate tra le macerie di alcuni paesi nel cratere del sisma, pronte per tornare alla fruizione dei fedeli e dei visitatori. Si tratta in particolare di tele, statue e pale d'altare rimaste tra le macerie di varie chiese di Amatrice e Accumoli, il cui restauro è stato affidato dalla Soprintendenza all'esperta Anna Paola Salvi e all'apposito laboratorio allestito dalla Fondazione Varrone, sodalizio che collabora con la diocesi di Rieti in varie altre iniziative, sia sociali sia di sostegno alla ripresa economica. Di particolare suggestione emotiva due tele, entrambi raffiguranti Sant'Emidio, protettore dai terremoti, ritrovate tra le macerie di altrettante chiese ad Accumoli e nella frazione di Poggio Vitellino. Da segnalare anche una "Madonna con bambino", conservata nella chiesa del borgo di Scai, altra frazione di Amatrice, e un "San Francesco", statua di pregio conservata nell'omonima chiesa di Accumoli, crollata nel terremoto del 2016. Il prossimo 18 settembre ad Amatrice verrà presentato un libro con la storia di tutte e 48 le opere recuperate e soggette a restauro, prima di una grande mostra delle stesse, prevista per dicembre a Rieti.
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