mercoledì 8 febbraio 2006
Lupus amaro, in fondo anche dolce. Noi cristiani, in specie cattolici, ci mettiamo vita e sangue, altri ci mette ciò che può, spesso poco, magari rischiando altre vite e altro sangue senza neppure pensarci. In Turchia hanno ucciso don Andrea, una vita giocata per il dialogo e per l'amore incondizionato per quella terra e per quella gente. In Burundi - notizia di ieri - hanno ucciso un padre gesuita. E' vita e sangue. Ecco: ieri "Repubblica" mette in pagina sapienti riflessioni di Francesco Merlo, serio e distaccato, una lezione colta di Giovanni Filoramo sui tanti "modi per disprezzare Dio" e un pensiero "sottile" di Fouad Allàm - serio - sul "confine con l'eresia nell'Islam". Va bene. E' poco, ma forse non si può chiedere di più. Ma il di più, non richiesto e pessimo, arriva su "Libero" che titola a tutta prima pagina: "Visto? La Fallaci aveva ragione". Leggi e ad ogni riga ti pare un insulto per don Andrea, che non ha capito niente per tutta la vita: in fondo un ingenuo, un credulone. In qualche modo"gli sta bene! Così qualcuno - non più lui, certo - impara! Però le agenzie battono che il suo presunto assassino lo ha ucciso per protestare contro le vignette pubblicate "da un giornale di estrema destra" danese, che aveva già pubblicato vignette feroci contro il cristianesimo dialogante - per intenderci alla Don Andrea - e contro l'ebraismo, che sempre di quella "razza" è. E "Libero" è tra i giornali che le vignette anti-Islam le hanno sbandierate il giorno prima e lo stesso giorno del delitto. Ora quasi un bis. Andrea, per fortuna, anzi per grazia: ormai nessuno può toglierti la tua dolcezza!
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