giovedì 8 maggio 2003
Strumentalità pura, giornalismo grezzo. Martedì la grossa striscia rossa che apre "L'Unità", la cattedra da cui la compagnia del "buon segno", Colombo, Padellaro, Staino, suonano ogni giorno la carica, era riservata al Papa, che mercoledì 30 aveva citato il Salmo 100, dalla Bibbia, sulle caratteristiche del "re giusto", che non va con gli ingannatori, è contro i corrotti, governa secondo il diritto e non scende a compromessi" Subito sotto, la prima parola che leggi, grande, è "Berlusconi". Il 30 aprile il Papa ce l'aveva con Berlusconi? Pare difficile: il discorso, nel contesto della catechesi ordinaria delle udienze, riguardava le caratteristiche della giustizia per tutti"Ma "L'Unità-buon segno" se ne appropria come arma polemica precisa. Non basta, a p. 7 grande titolo a sette colonne: "La strada che il Pontefice aprì a Cuba". Si rivendica la condotta del partito dal 1959 ad oggi, su Cuba, e si arruola come compagno di strada anche il Papa. Uso strumentale? Basterà andare a vedere come, stesse pagine, è stabilmente trattata la parola del Papa su argomenti come la vita nascente e morente, la bioetica, la famiglia, la sessualità e i caratteri cristiani della civiltà europea" A quando una "striscia rossa" con citazione papale su questi punti? Questo per la strumentalità. E il giornalismo "grezzo"? Subito servito. Stessa "Unità", p. 6, uno scoop assoluto: nell'articolo che commemora il buon Alberto Cavallari, si scopre che negli anni in cui fu direttore del "Corsera" ebbe come "vice", nientemeno, il cardinale Achille Silvestrini. Un cardinale, magari ancora "giovane monsignore", vicedirettore del "Corsera"! Una vera rivelazione"
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