Aggrapparsi al remo e mai darsi per vinti
mercoledì 10 giugno 2020
Anche il 10 giugno del 1829, esattamente 191 anni fa, era un mercoledì. Charles Wordsworth, un ragazzo di ventitré anni che sarebbe poi diventato il vescovo di St. Andrews, Dunkeld e Dunblane in Scozia faceva studi classici in Inghilterra, all'Università di Oxford e il suo più caro amico si chiamava Charles Merival, studente a Cambridge, che di anni ne faceva ventuno e sarebbe stato anche lui destinato alla carriera ecclesiastica, diventando quarant'anni dopo, il decano della Cattedrale di Ely. In quei due ragazzi non c'era ancora traccia del loro futuro, erano semplicemente due brillanti studenti, capaci di eccellere anche come sportsmen, essendo entrambi giocatori di cricket e vogatori.
Come succede in ogni epoca e in tutte le Università del mondo c'era, fra quei due, un certo agonismo e senso di competizione. I due Charles, destinati a scrivere rispettivamente una famosissima grammatica greca e una storia dell'Impero romano in otto volumi, in quel momento della loro vita ritenevano le competizioni intellettuali meno interessanti dell'adrenalina che scorre quando si tratta di mettere in azione il corpo. Così i due amici dettero forma a quel desiderio di eccellere, organizzando un paio di competizioni sportive che, coinvolgendo le loro Università, avrebbero letteralmente fatto la storia. La prima diventerà nota come The University Match, partita di cricket che dopo l'esordio nel 1827, Oxford e Cambridge disputeranno 175 volte. La seconda sarà una gara di canottaggio la cui prima edizione si disputerà il 10 giugno 1829, la data da cui siamo partiti. Gli inglesi la chiamano, semplicemente, The Boat Race, la regata Oxford-Cambridge che è diventata forse la più celebre gara di canottaggio del mondo. Dopo i primi anni un po' discontinui, a partire dal 1856 la gara si è disputata per 165 edizioni, 84 vittorie per Cambridge, 80 per Oxford e un solo, contestatissimo, pareggio. La competizione venne sospesa esclusivamente a causa delle due Guerre Mondiali fra il 1915 e il 1919 e fra il 1940 e il 1945 anche se in questo secondo caso, in realtà, si disputarono delle regate considerate non ufficiali.
In questi quasi duecento anni sul Tamigi e successo di tutto: barche affondate (a turno e, in una edizione, contemporaneamente), condizioni meteo proibitive, ammutinamenti. Dei due equipaggi, i cui colori non solo quelli dell'abbigliamento, ma anche delle pale e dei remi sono blu scuro per Oxford e blu chiaro per Cambridge e sono composti entrambi da otto vogatori e un timoniere, hanno fatto parte alcuni tra i più grandi canottieri del mondo, tra cui svariati campioni olimpici. Quel 10 giugno 1829, naturalmente, fra gli equipaggi c'erano gli amici Merival e Wordsworth. Vinse quest'ultimo, e dunque Oxford, ma soprattutto ebbe inizio una meravigliosa e virtuosa competizione contro degli avversari e, soprattutto, contro se stessi. Due ragazzi studiosi, appassionati del mondo classico, diventati poi intellettuali, docenti universitari e infine ecclesiastici di grande prestigio e responsabilità, costruirono le fondamenta della loro vita su uno sport di fatica, il canottaggio, e su quel senso di competizione virtuosa, orientata all'eccellenza.
Il Covid-19 è riuscito a far cancellare la regata, come solo le guerre avevano fatto. Beh, il finale è scontato: centonovantuno anni fa come oggi, serve aggrapparsi al proprio remo con tutte le proprie forze e remare nella stessa direzione, con lo stesso ritmo e con lo stesso impegno.
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