Una lezione di umiltà ai "potenti"
lunedì 9 gennaio 2017

Una lezione di umiltà ad amministratori e pastori – ma non solo – viene da sant’Adriano di Canterbury, testimone vissuto tra il VII e l’VIII secolo. Era nato in Africa ed era abate di Nerida, nel Napoletano, ma il papa san Vitaliano lo avrebbe voluto arcivescovo di Canterbury. Adriano, però, capì di non avere le caratteristiche adatte rifiutò, indicando come candidato ideale Teodoro di Tarso. Vitaliano accettò ma volle che Adriano aiutasse Teodoro come consigliere. All’abate, morto forse nel 710, fu affidato a Canterbury il monastero dei Santi Pietro e Paolo, che poi sarebbe diventato un centro di formazione per molti futuri vescovi. Adriano, insomma, visse fino in fondo il prezioso ministero del discernimento, applicato prima di tutto alla propria vita per poter essere un buon maestro.
Altri santi. San Marcellino di Ancona, vescovo (VI sec.); sante Agata Yi e Teresa Kim, martiri (XIX sec.).

Letture. Eb 1,1-6; Sal 96; Mc 1,14-20.

Ambrosiano. Sir 1,1-16a; Sal 110; Mc 1,1-8.

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