martedì 26 ottobre 2004
Chi attinge l"acqua contro voglia, riempie sempre il secchio di acqua sporca.Il Ruanda è rimasto nella memoria di tutti come un paese africano segnato dal sangue di imponenti massacri etnici. Le due tribù degli Utu e dei Tutsi si sono affrontate senza pietà, tentando di cancellarsi a vicenda e di cancellare anche le loro culture. Un missionario che ha trascorso anni in quella terra, per altro dotata di un suo fascino, mi parla delle tradizioni indigene, della vita quotidiana e dei valori espressi attraverso la sapienza popolare. Mi cita, così, questo bel proverbio che propongo ai lettori come segno dell"universalità di molte qualità morali.Quanti genitori ed educatori sanno cosa significhi avere ragazzi di spiccata intelligenza ma anche di marcata ignavia. Quante doti vengono sprecate dall"inerzia. Impressiona sempre vedere torme di giovani trascinarsi stancamente per ore senza meta, senza gusto per nulla, senza desiderio di attuare un progetto. Quel secchio di acqua limpida che sono le capacità e le occasioni di agire ben presto s"intorbida e si butta via. Anzi, il saggio africano più che di pigrizia parla di «contro voglia», di «malavoglia». È questo un aspetto ulteriore di cui purtroppo siamo testimoni a tutti i livelli: è il compiere un gesto in modo rassegnato, in forma sgarbata, facendolo pesare anche quando sarebbe un dovere farlo. Un triste stile che domina negli uffici pubblici e nella vita privata.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: