giovedì 18 aprile 2019
Giovedì Santo: Gesù lava i piedi ai suoi discepoli, e in specie a Pietro. Stasera "Pietro" lava i piedi e poi li bacia a 12 fratelli peccatori. Di recente – qui (14/4 ottima Rosanna Virgili) e su tutti i giornali (12/4) lui ha baciato non i piedi, ma le scarpe a due responsabili di un Paese in guerra fratricida da più di 50 anni... Un Papa che "si abbassa", si umilia, pare quasi "svuotarsi" di dignità di fronte al prossimo comunque sofferente. L'esempio è antico e noto. Se, come scrisse anche Teresa di Lisieux, «la proprietà dell'Amore è nell'abbassarsi», allora per essere all'altezza del Dio che si è rivelato e donato in Gesù di Nazareth occorre mettersi più in basso di tutti. La fede cristiana, vissuta nell'amore, è svuotamento, kènosi. Questa è la legge del «lieto annuncio»! Potrebbe, il successore di Pietro, vicario di Gesù Cristo, seguire una logica diversa? In teoria no, ma purtroppo ha potuto anche per secoli. Lo sappiamo, e per questo è stato anche chiesto un solenne perdono nel Giubileo del 2000. E proprio a proposito di piedi e scarpe, se Pio IX alla fine del Vaticano I (1870) offrì il piede da baciare, e premette forte la pantofola sul capo di qualche vescovo dicendo con forza «Amodo Credis!» (E ora ci credi!), allora c'è qualche giusta kènosi in più. Svuotamenti apparenti, ma occasione di conversione. Cronaca pura: crolla tanta parte di Notre-Dame, a Parigi, e con il dolore rievochi anche le speranze. Nella notte del 25 dicembre 1886, a Lisieux, Teresa vive quella che ha chiamato la sua «conversione», da cui inizia – parole sue – «una corsa da gigante» e quella stessa notte proprio a Notre-Dame Paul Claudel entra ateo e disperato ed esce «convertito» e cantore della fede in Gesù vissuto anche grazie alla presenza di Maria, vera universale Notre Dame per sempre...
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