mercoledì 22 giugno 2016
L'Italia si conferma all'avanguardia mondiale nella terapia adronica. Il mese scorso raccontavamo dei Laboratori Nazionali del Sud (Lns) dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), in Sicilia, capaci di curare i tumori con la protonterapia, utilizzando cioè di una delle delle due particelle elementari che compongono il nucleo atomico. Lo stesso protocollo di cura è disponibile anche al Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia, all'interno del Servizio sanitario nazionale. Pavia, anzi, è uno dei soli cinque centri al mondo – l'unico in Italia – capace di bombardare i tessuti tumorali sia con i protoni sia con gli ioni di carbonio, particelle ancora più potenti, che riescono a danneggiare i legami chimici e addirittura a "spezzare" il Dna delle cellule malate. Gli adroni sono infatti più pesanti di raggi X ed elettroni: hanno un'energia maggiore, ma vanno opportunamente "caricati". A questo ci pensa un apposito acceleratore di particelle chiamato sincrotrone, macchinario simile, con le dovute proporzioni, a quello del Cern di Ginevra dove, sotto la guida di Fabiola Gianotti, è stato scoperto il famoso bosone di Higgs. Il sincrotrone, in pratica, scompone gli atomi e crea fasci di particelle subatomiche (protoni e ioni carbonio, nel caso di Pavia) da indirizzare sulle cellule del tumore per distruggerle. La costruzione del centro ha coinvolto 600 aziende – di cui 500 italiane – con un investimento complessivo di 140 milioni di euro, il 50% in meno di quanto richiesto dagli altri centri all'estero. La realizzazione dei singoli pezzi è stata affidata ad aziende specializzate, mentre il montaggio e l'avviamento sono stati effettuati dal personale del CNAO, in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Politecnico di Milano, l'Università di Pavia e il Cern. Accanto all'acceleratore sono collocate le sorgenti di plasma che contengono gli atomi dei gas che hanno perso gli elettroni. Con campi magnetici e radiofrequenze si estraggono i protoni e gli ioni di carbonio che compongono fasci composti ognuno da miliardi di particelle: i protoni sono generati da gas idrogeno, mentre gli ioni carbonio sono prodotti a partire dall'anidride carbonica, eliminando prima gli atomi di ossigeno e successivamente gli elettroni degli atomi di carbonio. Questi fasci sono inviati nel tubo circolare del sincrotrone, dove inizialmente viaggiano a circa 30.000 chilometri al secondo. I raggi di particelle sono poi ulteriormente accelerati, grazie all'utilizzo di potenti magneti, come a Ginevra, e percorrono circa 30.000 chilometri in mezzo secondo per arrivare, come ha insegnato Albert Einstein, all'energia necessaria. Nel nostro caso, necessaria al trattamento del tumore. Con questa velocità i fasci sono inviati direttamente nelle tre sale di trattamento dove si trova il lettino del paziente.
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