mercoledì 27 giugno 2018
Un albume d'uovo in una caraffa d'acqua nella notte che accompagna alla festa dei santi Pietro e Paolo, venerdì 29 giugno. A Padova, l'antica tradizione della "barchetta di san Pietro" suggellerà una serata all'insegna dell'arte, della storia e di moderne forme di mecenatismo. Accadrà nella notte di san Pietro, appunto, giovedì 28 giugno, all'interno dell'omonima antica chiesetta della città, dove è conservato anche il corpo della beata Eustochio, protettrice di chi soffre di "tribolazioni spirituali" per l'uscita vittoriosa da una vita tormentata dal demonio.
Storia religiosa e tradizione popolare si intrecciano in una miscela di cultura, arte e tecnologia, in una serata che recupera la storia di una chiesa sorta come cappella palatina, poi divenuta monastica, annessa a un complesso benedettino, quindi rovinata da varie vicende e poi ritornata alla Chiesa di Padova e prossima a un intervento di messa in sicurezza dopo i danneggiamenti del terremoto del 2012.
Antico l'edificio, ricca e intricata la storia, quasi sconosciuta la sua presenza: la chiesetta di San Pietro conserva numerose opere tra cui una terracotta policroma trecentesca raffigurante il "Compianto sul Cristo morto". È una delle tre opere, sostenute dal progetto "Mi sta a cuore" promosso dal Museo diocesano di Padova e dall'Ufficio diocesano Beni culturali, che sollecita piccoli e grandi benefattori, singoli e comunità, fondazioni ed enti, pubblico e privato a "prendersi a cuore" il recupero del patrimonio culturale della Chiesa padovana.
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