sabato 26 gennaio 2019
Chi ha detto che Napoli è la capitale mondiale dei "mariuoli", ladri, scippatori e borseggiatori? Certamente questa lugubre propaganda ha qualche fondamento, come le cronache non mancano di dimostrare. Ma non corrisponde alle reali condizioni di una intera città, che non si stanca di esibire il suo grande cuore. Domenica scorsa, sbadato e distratto come sono sempre, mi scivolò dalla tasca dei pantaloni sul marciapiedi di via Suarez, all'Arenella (a pochi passi dalla casa del giornalista ucciso Siani) il telefonino cellulare: e io non mi accorsi proprio di nulla. Rientrato a casa, mi resi conto disperato di avere smarrito l'arnese che vibra e che suona e del quale oggi non sapremmo proprio come fare a meno. Subito foschi pensieri di latrocinio si precipitarono nella mia mente. Ma doveva succedere qualcosa che avrebbe dimostrato quanto sia eccessivo questo luogo comune sulle atroci ruberie dei napoletani. Provai infatti a comporre il numero del telefonino smarrito e, miracolo, dall'altra parte mi rispose la voce di un uomo gentile che l'aveva raccolto da terra e si diceva addirittura disposto a venire a restituirmelo, senza alcuna ricompensa, nei pressi della mia abitazione. E così è stato. Apriti Cielo, le vie del Signore sono davvero infinite. Tutti ladri, allora?
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