sabato 17 marzo 2012
Siete contenti di andare a scuola? È la domanda che un improvviso sacerdote chiede ad un gruppo di bambini per l'inaugurazione delle nuove aule appena terminate. No..oo! fu la sincera risposta. Limido Comasco, un piccolo paese che distende le sue case nella campagna a poca distanza da Como, in un labirinto di strade che attraversano boschi e colline dove ci sorprendono antiche costruzioni medioevali fra i campanili di altri paesi, vicini per farsi compagnia nei lunghi inverni. Ma oggi il sole solletica le gemme dei cespugli e fa uscire i primi boccioli di primavera. C'è una nuova scuola elementare che aspetta l'inaugurazione questa mattina. Ha le porte laccate di rosa, le aule piene di luce e di colore. Penso alla mia prima classe nella scuola su una collina che allora era la periferia di Roma, quando dalle finestre strette e alte guardavo la mia casa che mi sembrava lontana, irraggiungibile e mi asciugavo le lacrime di nascosto per non farmi vedere dalla maestra. Ma oggi è festa, si vede dai visi soddisfatti dei sindaci venuti dai paesi vicini per condividere con la giunta di questo comune il piacere di aver potuto portare a termine l'impegno preso con i suoi cittadini. All'interno dell'ingresso c'è una foto di De Gasperi, perché questo è il nome che si è voluto dare alla nuova scuola ed è il migliore monumento che si possa fare alla sua memoria. Le autorità raccontano agli invitati alla cerimonia la storia e le vicende di questa costruzione portata a termine oggi. I bambini restano fuori e guardano all'interno della grande porta a vetri. Vuole dire due parole signora? Sì ma vorrei parlare ai bambini. Allora entrano spingendosi uno con l'altro con piccoli gridi di rivincita. Li ho qui, tutti attorno curiosi e sorridenti. Il primo istinto non so se è quello di abbracciarli o fuggire perché i loro visi sono pieni di domande, di bisogno di verità. Essi sapranno affrontare il futuro perché ne hanno la forza, ma solo se non gli si offrono false illusioni, se possono avere la certezza di non venire ingannati, ma preparati con attenzione accorta a quel ventaglio di offerte che apre loro la vita. Siate curiosi, bambini miei, chiedetevi sempre la ragione delle cose. Il mondo che avete vicino è una copia in misura minore di quello che vedrete più tardi. Vi troverete sempre davanti al dubbio di cosa scegliere, al bisogno di aiuto, alla necessità di dare una mano al vicino. Quello che imparate oggi è per sempre. Studiare non è difficile quando si vuole conoscere quello che è successo prima di noi e fra qualche anno tutte le persone che vedete qui davanti dipenderanno dal vostro lavoro, dalle leggi che voi farete, da quello che la vostra intelligenza avrà inventato e il vostro coraggio saprà affrontare. «È un'ingiustizia», dice una piccola voce di un bimbo che per la piccola statura non può vedere nessuno. Si, è vero, ci saranno da affrontare anche le ingiustizie.
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