sabato 28 dicembre 2013
Ieri ("Venerdì di Repubblica" (p. 24): «… Per me suor Elisa è nuovissima», Pietro Veronese col suo entusiasmo per suor Elisa Kidanè, eritrea: «il volto della Chiesa africana». Bel pensiero, ma "bella scoperta"! Possibile che uno che da tanti anni gira il mondo intero scopra solo ora – «è nuovissima»! – che nella Chiesa non solo africana esistono da sempre «donne nuove» – la lista anche improvvisata delle più note vorrebbe una pagina – che ovunque passano mettono sottosopra ritardi, comodità e ingiustizie di Chiesa e di mondo? Possibile: e qui segno di un ritardo, stavolta superato. Insuperato invece, stesso "Venerdì" (p. 89: «Gesù, il ribelle che si opponeva alla dominazione romana») quello di Corrado Augias che «alla domanda tante volte ripetuta di chi sia stato Gesù di Nazareth» continua imperterrito a dare ogni volta una risposta nuova, anche cervellotica e senza fondamento storico: un eretico ebreo, un rivoluzionario sognatore, un profeta incompreso, un saggio moralista illuso e simili, senza mai prendere sul serio "la" risposta che proprio Lui, Gesù di Nazareth, ha dato tante volte: «Io sono la via, la verità e la vita. Chi crede in me, anche se è morto vivrà. Io e il Padre siamo una cosa sola!».
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