«Mihi vivere Christus est», la voce dell'Apostolo canta in gregoriano
domenica 29 giugno 2008
«Quanto ho pianto di profonda commozione al sentire risuonare nella Tua chiesa il sereno modulare dei Tuoi inni e cantici! Quegli accenti fluivano nelle mie orecchie e distillavano la verità nel mio animo, infuocandolo di devozione, mentre le mie lacrime scorrevano. E io ne avvertivo un gran benessere"». Nelle toccanti parole di sant'Agostino " affidate alle Confessioni (Libro IX, 6) e risalenti ai giorni seguenti al suo battesimo ad opera di sant'Ambrogio " vibra la testimonianza dei prodigiosi effetti derivati dalla pratica del canto comunitario; dalla forza d'impatto e dal fascino di una forma di preghiera assoluta in cui, senza mediazione alcuna, la Parola diventa puro suono e che nel canto gregoriano trova una delle sue massime espressioni.
Da oltre vent'anni Fulvio Rampi, già docente di pre-polifonia al Conservatorio di Torino e maestro di cappella presso la Cattedrale di Cremona, si dedica in modo esclusivo allo studio e alla diffusione di questo antico e straordinario repertorio basandosi sulle fonti manoscritte risalenti ai secoli X e XI; a capo dei "suoi" Cantori Gregoriani " sei ottimi coristi con dignità di solista " ha recentemente inciso il disco Mihi vivere Christus est, una raccolta di responsori, introiti, antifone e inni gregoriani dedicati alla figura di san Paolo e principalmente incentrati su alcuni passi salienti delle sue Lettere (cd pubblicato e distribuito dalle Edizioni Paoline).
Un percorso che, all'insegna dell'esemplificativo sottotitolo «Paolo e il mistero di Cristo nel canto gregoriano», scandisce alcune tappe fondamentali dell'avvenimento cristiano e lascia emergere con chiarezza i temi centrali della vita e della predicazione dell'Apostolo delle genti; un mistico connubio tra melodie e parole che spalanca nuovi e sempre più ampi orizzonti di conversione, attraverso una musica liturgica che esprime prima di tutto una reale e radicale testimonianza di fede. Perché, come ci invitano a riflettere le note di copertina del disco redatte dalla stesso Rampi, «il canto gregoriano si fa voce del messaggio di Paolo: la conoscenza, anzi la "sovra-conoscenza" di Cristo, intesa non come puro esercizio intellettuale o filosofico, ma, al contrario, come sinonimo di "caritas", ossia di amore».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: