Ultime tracce
Le ultime tracce del signor Kenobi risalivano a quindici giorni prima e corrispondevano a una e-mail indirizzata a me
Le ultime tracce del signor Kenobi risalivano a quindici giorni prima e corrispondevano a una e-mail indirizzata a me. In maniera scherzosa e insieme solenne, mi aveva inviato l’immagine di un film interpretato da Keanu Reeves. La scena apparteneva a una saga d’azione e raffigurava un duello alla pistola sullo sfondo del Sacré-Cœur di Parigi. Il commento insisteva sul fatto che l’avversario dell’eroe (ammesso e non concesso l’eroismo del protagonista) fosse asiatico e, benché cieco, avesse una mira infallibile. «Abbiamo analizzato il file più volte – mi spiegava l’ispettore –, ma è pulito. Un jpeg inoffensivo, scaricato da un sito di cinema».
Dopo quel messaggio, il signor Kenobi era scomparso dalla rete. «In quel momento stava usando una connessione protetta, impossibile sapere dove si trovasse esattamente», proseguì il poliziotto. «Non come l’altra volta, quando lo abbiamo individuato», precisò. Pareva che, il giorno precedente il messaggio destinato a me, il signor Kenobi avesse commesso una puerile imprudenza, e non mentre spediva una foto di John Wick 4. Era nel bel mezzo dell’intrusione nel server di una banca e per pochi minuti era uscito allo scoperto. «Come se volesse farsi trovare», commentò l’ispettore. Come un sicario che finge di sbagliare il colpo, pensai.
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