Una persona diversa
Non era uno degli imprendibili, ma neppure una figura di bassa manovalanza
Non era uno degli imprendibili, ma neppure una figura di bassa manovalanza. Nella gerarchia degli hacker, così come ma la stava descrivendo l’ispettore, il signor Kenobi rappresentava un funzionario abbastanza qualificato. Un quadro di buon livello, diciamo. Affidabile, preciso, protetto dalla sua doppia vita di translator from different languages, la professione elusiva dalla quale mi ero lasciato persuadere tanto facilmente. «In effetti – proseguiva l’ispettore – lavora anche come traduttore, principalmente nel settore informatico, dove è molto stimato. Dev’essere il modo in cui aggancia le vittime». Ingenuamente, mi aggrappavo all’idea che non mi avesse mentito. Non del tutto, almeno. Si era limitato a raccontarmi una parte di verità, senza mai provare a persuadermi che fosse la verità tutta intera.
Ero stato io a trarre le conseguenze, accontentandomi della versione che più mi appariva convincente, se non addirittura lusinghiera. Il signor Kenobi era un intellettuale e, nello stesso tempo, era un hacker. Non era esattamente un’altra persona rispetto a quella che conoscevo. Era una persona diversa, più complessa e, in definitiva, più interessante. Adesso, mentre provo a ripercorrere i miei pensieri di allora, mi rendo conto che stavo ragionando come lui avrebbe voluto.
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