Tutti i colori che fanno il calore di un minestrone

Una scatola, delle mani, degli oggetti: in un regalo inaspettato arrivato alla nostra porta tutto il valore di una diversità che si fa insieme
October 23, 2025
Tutti i colori che fanno il calore di un minestrone
Lo scatolone mandato in dono al Monastero
Rosso, arancione, verde, giallo, bianco, nelle diverse gradazioni possibili a seconda del grado di cottura, rendono più bello e non solo buono il classico “minestrone”, sinonimo di tutte quelle esperienze in cui le diversità trovano il modo migliore per stare insieme e ottenere un buon risultato. Ed è questo che mi sono immaginata quando ci è arrivata una scatola tutta colorata, con mani fotografate, che raccontavano tra le rughe storie, vissuti, anni trascorsi, una semplice scatola di cartone recuperato. Che ha assunto una lenta e sofisticata trasformazione: quella di diventare un pacco dono. Scoprire dalle mani cosa quella scatola regalo diceva a noi e per noi è stato davvero sorprendente perché non ci saremmo mai aspettate di esser diventate cosi familiari, seppur sconosciute, a un’accogliente casa residenziale per uomini e donne che necessitano di un luogo protetto, sicuro, dove la cura della fragilità sta al primo posto.
Ci hanno raccontato tutto in una bella, semplice e amichevole lettera che accompagnava questo dono, che abbiamo letto ancor prima di scartare, e mentre leggevamo comparivano volti sconosciuti, età, storie, regioni, città, tutti diversi tra loro, tutti con una grande attenzione al dettaglio, tutti con un bagaglio di esperienze da far invidia a qualsiasi polverosa enciclopedia; eppure chi si prende cura di loro tutti i giorni ha pensato che entrare in relazione amichevole e familiare con noi potesse rallegrare la giornata, pensare, progettare e realizzare una presina di lana riciclata color rosso pomodoro, o arancione carota, verde spinaci, un ciondolo bianco panna, un segnalibro viola melanzana diventa il racconto di un progetto di vita comune. Che non è solo un passatempo, una classica “terapia occupazionale”, ma l’idea di realizzare qualcosa per qualcuno a cui si vuole bene, nella diversità della propria manualità, della propria piccola e fondamentale competenza, nella discrezione di un “vi voglio bene” scritto tutto tremante, come le onde cresce del mare d’inverno. Eppure tutto questo ci ha aiutato a riflettere su quanto la diversità sia effettivamente una ricchezza non come uno slogan, ma partendo dall’esperienza di mani con 70, 80, 90 anni di operosità, e che quella ricchezza può solo trasformrasi in dono gratuito, ordinario, feriale e al tempo stesso imprevedibile e straordinario.
Non abbiamo ancora avuto la possibilità di incrociare i nostri sguardi con i loro, non abbiamo ancora avuto la possibilità di stringere quelle mani, abbracciare e accarezzare, al momento sono le parole, le presine, i ciondoli e i colori che ci hanno fatto incontrare, come un tenero ricordo, accoglienti come un caldo e vivace minestrone, in una sera d’inverno, mentre fuori piove e il freddo cala nella notte.

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