E Mamdani diventa un "modello" per il Pd. La Lega parla di «resa culturale»

La segretaria Schlein: a New York trionfo del neo sindaco con parole chiare e programmi chiari. Coro Dem: ha saputo parlare di questioni reali, dalla casa ai salari
November 5, 2025
E Mamdani diventa un "modello" per il Pd. La Lega parla di «resa culturale»
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein
«Splendida vittoria di Zohran Mamdani». Elly Schlein dimentica per una mattinata le vicende italiane e applaude il successo del nuovo sindaco di New York. Mamdani, musulmano, 34 anni, nato in Uganda ed emigrato negli States quando aveva 7 anni, è diventato il paladino dei dimenticati. Padre professore alla Columbia e madre regista di successo, Mamdani si ritrova punto di riferimento anche del nostro Pd e della nostra opposizione. «Ha vinto con un messaggio chiaro contro il caro vita: per una città che tutte e tutti si possano permettere. Ha vinto con una campagna collettiva di centomila volontari contro i milionari che finanziavano i suoi avversari e una pesante campagna denigratoria guidata dallo stesso Trump». La segretaria del Pd guarda gli Stati Uniti e pensa all'Italia: «La sinistra torna a vincere con parole e programmi chiari su stipendi dignitosi, sanità davvero universale, sul diritto alla casa, sui trasporti e i nidi gratis per chi non ce la fa. Da tutta la comunità del Partito Democratico congratulazioni al nuovo sindaco di New York! La politica della speranza vince sulla politica della paura che individua solo nemici e capri espiatori. Vincono anche le candidate democratiche Mikie Sherrill in New Jersey e Alice Spanberger in Virginia, vince il referendum del governatore democratico Newsom in California. Un bel risveglio negli Usa!».
Sul versante opposto si alza subito il muro della Lega targata Roberto Vannacci. «24 anni dopo l'11 settembre, New York ha un sindaco musulmano. Così l'Occidente celebra la propria resa culturale chiamandola progresso», scrive sui social l'europarlamentare e vicesegretario della Lega.
Ma dal Pd si moltiplicano i sì a Mamdani. «A New York la vittoria di Mamdani conferma una egemonia democratica, in Virginia e New Jersey elette governatrici due democratiche in elezioni affatto scontate. Sindaci democratici eletti a Detroit e a Cincinnati. E in California il governatore democratico Newsom ottiene un grande successo nel referendum istituzionale. Segnali di un'America democratica che non si rassegna e combatte», scrive su X Piero Fassino, deputato Dem.
«Mamdani ha vinto perché ha saputo parlare dei problemi reali delle persone: casa, salari, mobilità, diritti. Ha vinto perché vuole fare di New York una città alla portata anche di chi ha redditi bassi. L'ha fatto con passione ed entusiasmo, proponendo soluzioni reali. E New York ha risposto con lo stesso entusiasmo. Hanno votato oltre 2 milioni di persone: non succedeva dal 1969», esulta Laura Boldrini, deputata del Pd. Dal Pd a +Europa. «New York si conferma la capitale del mondo libero e del progressismo: la vittoria di Zohran Mamdani è una bellissima notizia perché arriva dal cuore degli Usa trumpiani, che con l'attuale amministrazione stanno subendo una torsione autoritaria, razzista e illiberale mai vista prima», dice Riccardo Magi. E il coro di sì della sinistra e delle opposizioni va avanti.  

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