mercoledì 28 dicembre 2022
Una riflessione sul Natale a partire dalle parole di san Francesco di Sales su cui il Papa annuncia la pubblicazione oggi della Lettera apostolica "Tutto appartiene all'amore"
Papa Francesco con il Papa emerito Benedetto nel 2016

Papa Francesco con il Papa emerito Benedetto nel 2016 - Osservatore Romano via Reuters

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La riflessione di papa Francesco, nell'ultima udienza generale del 2022, tiene insieme il tempo di Natale e l'anniversario dei 400 anni dalla morte di san Francesco di Sales, sul quale il Pontefice annuncia che viene pubblicata oggi una Lettera apostolica intitolata "Tutto appartiene all'amore" (QUI IL TESTO INTEGRALE), riprendendo un'espressione del santo vescovo di Ginevra. IL TESTO DELL'UDIENZA

Partendo dunque da alcune frasi del santo sul Bambino Gesù, il Papa invita a riflettere sulla povertà e sull'amore gratuito, "disarmato e disarmante", con cui Dio si è fatto carne. Tutti gli onori e le glorie del mondo sono nulla di fronte alla divinità del Bambino che nasce povero in una stalla. Tra re Salomone "sul suo grande trono d'avorio, dorato e scolpito" e "il caro piccolo Bambino nella mangiatoia", scriveva san Francesco di Sales, "preferisco cento volte" quest'ultimo.

"Gesù, il Re dell'universo, non si è mai seduto su un trono - osserva il Pontefice -: è nato in una stalla, avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia; e alla fine è morto su una croce e, avvolto in un lenzuolo, è stato deposto nel sepolcro".

Pur osservando che la gioia della festa "ci vuole", il Papa mette in guardia dal vivere consumisticamente il Natale distorcendone il senso: "Stiamo attenti a non scivolare nella caricatura mondana del Natale, ridotta a una festa consumistica e sdolcinata". "No, l'amore di Dio non è mieloso, ce lo dimostra la mangiatoia di Gesù - sottolinea il Pontefice -. Non è un buonismo ipocrita che nasconde la ricerca dei piaceri e delle comodità". "I nostri vecchi che avevano conosciuto la guerra e anche la fame lo sapevano bene: il Natale è gioia e festa, certamente, ma nella semplicità e nell'austerità".

"Un altro aspetto che risalta nel presepe è la povertà, intesa come rinuncia ad ogni vanità mondana" prosegue. "Quando noi vediamo i soldi che si spendono per la vanità! Tanti soldi per la vanità mondana! Tanti sforzi, tante ricerche per la vanità!".

E a proposito della mangiatoia Francesco spiega che "questo segno ci mostra lo 'stile' di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza. Con questo suo stile, Dio ci attira a sé. Non ci prende con la forza, non ci impone la sua verità e la sua giustizia, non fa proselitismo con noi. No, vuole attirarci con l'amore, con la tenerezza". E non con "un amore possessivo ed egoistico, come purtroppo è tanto spesso l'amore umano", bensì con un amore che è dono gratuito.

Francesco indica infine "un grande insegnamento, che ci viene da Gesù Bambino attraverso la sapienza di san Francesco di Sales: non desiderare nulla e non rifiutare nulla, accettare tutto quello che Dio ci manda". "Ma attenzione! Sempre e solo per amore, perché Dio ci ama e vuole sempre e solo il nostro bene", conclude.

Un pensiero all'Ucraina. E una preghiera per Benedetto "molto malato"

Al termine dell'udienza Francesco ha detto: "Oggi nella Festa dei Santi Innocenti pensiamo ai più piccoli, a tutti i bambini che soffrono lo sfruttamento, la fame e la guerra. Che il Signore ci aiuti a proteggerli e sostenerli".

Rivolgendosi ai pellegrini polacchi, ha ricordato il dramma dell'Ucraina: "Dio porti consolazione ai nostri cuori turbati dal dramma della guerra in Ucraina e in altri punti del mondo; impartisco alle famiglie polacche e ucraine che si trovano nella vostra patria la mia benedizione". "Dio conceda alla martoriata Ucraina il dono della pace".

Infine Francesco ha fatto una richiesta: "Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli, che lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine".

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