venerdì 10 febbraio 2023
Francesco incontra i partecipanti al sesto incontro globale del Forum dei popoli indigeni: impariamo ad ascoltare di più le popolazioni native per "imparare dal loro stile di vita”
Il Papa: non divoriamo più le risorse naturali, impariamo dagli indigeni

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Mai ignorare gli indigeni - quello sarebbe un “grave errore”, oltre che “un’ingiustizia” ma, anzi, imparare da loro, dalla loro cultura e dalle loro tradizioni, soprattutto per la salvaguardia della terra. Come nei viaggi in America latina e come nel recente viaggio in Canada, papa Francesco lancia un grido al mondo in favore delle popolazioni autoctone, emarginate o addirittura contrastate nelle loro stesse terre, ferite da estrattivismo e deforestazione. Gli indigeni, afferma, sono invece il modello da seguire per combattere la “crisi sociale e ambientale senza precedenti” che il mondo vive oggi.

Nuovo appello del Papa ai governi, affinché "riconoscano i popoli indigeni di tutto il mondo, con le loro culture, lingue, tradizioni e spiritualità, e rispettino la loro dignità e i loro diritti a partire dalla consapevolezza che la ricchezza della nostra grande famiglia umana consiste proprio nella sua diversità". "Ignorare i popoli indigeni nella salvaguardia della terra è un grande errore, per non dire una grande ingiustizia", ha osservato il Papa ricevendo in udienza i partecipanti al 6º incontro mondiale del Forum dei Popoli Indigeni, promosso dal Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad).

"Assistiamo a una crisi sociale e ambientale senza precedenti - ha ribadito il Pontefice -. Se davvero vogliamo prenderci cura della nostra casa comune e migliorare il pianeta in cui viviamo, sono imprescindibili cambiamenti profondi negli stili di vita e nei modelli di produzione e di consumo".

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“Il contributo dei popoli indigeni è fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico”, ha affermato il Papa, auspicando “un processo di riconversione delle strutture di potere consolidate che regolano la società e la cultura occidentale e, nello stesso tempo, trasformano le relazioni storiche marcate dal colonialismo, dall’esclusione e dalla discriminazione, dando luogo ad un dialogo rinnovato sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta”.

“Il cambiamento climatico ha un impatto fisico, psicologico, culturale su ciascuno di noi”, ha aggiunto a braccio. Infine, l’appello ai governi, affinché “riconoscano i popoli indigeni di tutto il mondo, con le loro culture, lingue, tradizioni e spiritualità, e rispettino la loro dignità e i loro diritti a partire dalla consapevolezza che la ricchezza della nostra grande famiglia umana consiste proprio nella sua diversità”. “Ignorare i popoli indigeni nella salvaguardia della terra è un grande errore, per non dire una grande ingiustizia”, ha concluso il Papa e elogiando a braccio il “buen vivir” e l’armonia dei popoli indigeni: “al contrario, valorizzare il loro patrimonio culturale e le loro tecniche ancestrali aiuterà a comprendere le strade per una migliore gestione ambientale”.

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