martedì 29 gennaio 2013
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​Anche per la strage di Ustica, come per tante altre, non sappiamo chi abbia «tirato il grilletto». Però ora sappiamo chi deve pagare, come risarcimento, per non aver impedito che il delitto avvenisse. Ma non ci può bastare una verità parziale, tradotta solo in termini economici. Toccherà, infatti, allo Stato ripagare i familiari delle 81 vittime perché 33 anni fa, quel 27 giugno 1980, non venne garantita la sicurezza nei cieli di Ustica. Lo ha stabilito definitivamente la Corte di Cassazione confermando, in sede civile, quanto già sentenziato dalla Corte d’appello di Palermo. Così come la Corte di Cassazione, in sede penale, aveva assolto i militari dell’Aeronautica accusati di depistaggio su quello che accadde quel giorno sul mar Tirreno. Un’assoluzione definitiva e una condanna definitiva. Un evidente contrasto. E sempre per responsabilità indirette, anche se la sentenza civile sposa in pieno l’ipotesi che ad abbattere l’aereo sia stato un missile che avrebbe colpito per sbaglio il Dc9. Tesi «abbondantemente e congruamente motivata», scrivono i magistrati della Suprema Corte. Confermando lo «scenario di guerra» nel quale il Dc9 sarebbe finito, sul quale molti magistrati penali hanno a lungo indagato non riuscendo a trovare prove concrete. Giustizia creativa quella della Cassazione civile? Forse. Un passo avanti verso la verità? Forse. Ma una verità "indiretta" che non può accontentare. Né i familiari delle vittime, né il Paese che non può lasciare aperte, in una fumosa memoria, tante drammatiche domande. Missile sparato da chi? E perché? Come per le bombe di piazza Fontana, piazza della Loggia, Italicus: messe da chi e perché? Storie diverse, scenari diversi. La stagione del terrore, la strategia delle tensione, tra terrorismo nero e coperture istituzionali, da una parte. Gli intrecci internazionali, coperti da altrettanto nostrane collusioni, dall’altra. Capitoli ancora aperti, non meno di quelli del rapimento di Aldo Moro. La verità storica, dopo decenni, per gran parte di questi delitti è ormai più che assodata. La responsabilità penale personale no. E non basteranno i soldi dei risarcimenti a riempire questo vuoto. Ci vuole di più. Le vittime di quel missile e di quelle bombe attendono ancora verità.
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