Parlamento occupato? Il senso dello Stato e la preoccupazione che invece vorremmo
giovedì 30 aprile 2020

Caro direttore,
l’iniziativa della Lega di occupare il Parlamento, ovvero le aule della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, mi ha ricordato l’iniziale furia distruttiva di Beppe Grillo, con l’aggravante che oggi il Governo in carica deve gestire una drammatica emergenza. In nessun Paese l’opposizione ha raggiunto livelli così alti di irresponsabilità. Anche nella maggioranza vi sono settori che subordinano gli interessi generali a miseri tatticismi personali, evidenziando l’inadeguatezza di una parte rilevante dell’attuale classe politica. Serve una nuova progettualità politica con leader autorevoli che abbiano il senso dello Stato.
Bruno Cassinari, Piacenza

Ho sempre pensato e molte volte scritto che in democrazia l’opposizione deve fare il proprio mestiere, che è di controllare e incalzare il governo nell’interesse dei cittadini e del bene generale. Non di fare scene, usando come palco persino il Parlamento. Un’idea romantica e irrealistica della responsabilità politica? Sarà, ma me la tengo cara, gentile e caro amico, come fa lei e come fanno tanti altri nostri concittadini. Credo anche, pensi un po’, che i diversi livelli istituzionali – Stato centrale, Regioni e Comuni – debbano lavorare in sintonia per fronteggiare al meglio la crisi da coronavirus e non esibire in continuazione davanti agli occhi degli italiani stridenti disaccordi. Condivido, insomma, la sua amarezza e la sua invocazione di un’ampia "lealtà repubblicana" che esprima la qualità e l’autorevolezza dell’intera classe dirigente. Certo, l’occupazione delle aule di Camera e Senato da parte del principale partito d’opposizione, la Lega, è e sarà sostanzialmente simbolica. Ma è di altri segni e impegni, è di sensate preoccupazioni e non di inutili occupazioni che l’Italia piagata dalla pandemia ha oggi bisogno.

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