«La medicina è arte per la persona». Perciò è preziosa scienza umana
venerdì 11 dicembre 2020

Gentile direttore, prendo spunto dall’editoriale di Franco La Cecla (“Avvenire”, 9 dicembre 2020) «Ma davvero la medicina è una scienza (esatta)? ». Assolutamente no, e sgombro subito il campo dall’equivoco. La medicina è un’arte. E non può essere diversamente perché il medico ha a che fare con la persona umana. Una persona non è mai uguale a se stessa, sia dal punto di vista biologico, sia da quello psicologico. La persona è un continuo divenire per potersi adattare, nel modo migliore e più utile a se stessa, alle sempre nuove variazioni della sua psicobiologia e dell’ambiente in cui vive, dal quale riceve impulsi e al quale trasmette le risposte e gli adattamenti. Per di più il medico ha da gestire e interpretare non solo la situazione psicobiologica del paziente, ma anche la condizione e le reazioni personali. Ecco perché la casistica clinica e i tanto magnificati algoritmi spesso sono insufficienti e falliscono. Ecco perché trovo perfetta la considerazione conclusiva dell’antropologo- architetto La Cecla. Non sarà mai possibile il medico robot, checché ne dicano informatici e simili. Come può una macchina anche super-intelligente prendere la mano del morente e fargli sentire con il semplice contatto umano che si è con lui e accanto alla sua sofferenza, cioè che si è in simpatia con lui? Infine, bisogna pur sottolineare che troppi esperti iper-mediatizzati non sono veri medici, perché probabilmente non hanno mai curato nemmeno un raffreddore. Molti di costoro dimostrano di non aver mai sentito parlare delle categoria logiche aristoteliche ricordate nell’editoriale. Sono principalmente interessati all’esposizione mediatica, alla ricerca di notorietà e di tornaconto economico. E questo è molto umano! Auguri a tutti noi.

Santo Bressani, medico

Gentile dottor Bressani, c’è una profonda e antica saggezza nel suo commento alla scintillante provocazione di Franco La Cecla. Non mi ricordo in greco, ma in latino l’incipit del primo degli aforismi di Ippocrate, colui che è considerato il padre della medicina, suona così: «Vita brevis, ars longa… ». Arte, appunto. O, come piace dire a me, inesatta e preziosa scienza umana.

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