sabato 21 novembre 2009
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Caro Direttore, sono vostro assiduo lettore, nonché nuovo abbonato. Da anni svolgo l’attività di dj e musicista, insegnando spesso in corsi di musica. Tale ruolo mi porta non solo a percepire stati d’animo e mode delle nuove generazioni, ma anche ad avere una certa influenza sui ragazzi, ai quali, tra una canzone e l’altra, cerco di comunicare i sani valori cristiani. In particolare, mi impegno nel contrasto alle sette e al satanismo, nelle cui spire spesso i giovani finiscono, anche perché suggestionati da alcuni generi musicali. A tale proposito ho molto apprezzato gli articoli su Halloween pubblicati su Avvenire di sabato 31 ottobre. Tale festa, totalmente estranea alla nostra cultura dietro un’apparente innocenza giocosa cela proprio le insidie da voi rilevate, benché molte persone, soprattutto i bambini e (purtroppo) i loro genitori e in generale tanti adulti (insegnanti, educatori e addirittura politici) sembrino non rendersene conto. La miscela è collaudata: al relativismo si aggiunge una congrua dose di superficialità e la voglia di divertirsi a tutti i costi, che riduce a «un guastafeste» chi s’azzarda a invitare a riflettere. Ciò va a tutto vantaggio di quanti, dietro le quinte, manovrano per convincere che il cristianesimo, e la Chiesa cattolica in particolare, odiano e contrastano tutto ciò che di piacevole e divertente c’è nella vita, mentre la vera libertà si acquisterebbe solo accantonando i principi da esso proposti, giudicati vecchi e coercitivi. È questo il grande inganno: insinuare che Cristo, l’unico vero salvatore e liberatore, sia in realtà un dittatore sadico e crudele, trasformando il suo antagonista – il diavolo – in un benefattore che rende liberi e felici. Questa situazione va ribaltata proprio in nome della verità: e tra i mezzi più efficaci c’è l’informazione costante e coraggiosa, superando l’imperante bombardamento mediatico materialistico­demenziale, fuorviante e dannoso. Rispondiamo ai culti satanici e all’ateismo con coraggiose e qualificate dimostrazioni di fede: viva, salda, attiva, concreta!

Paolo Del Prete, Ciampino (Roma)

La sua conclusione, caro Del Prete, segnala un antidoto al disorientamento, a quello spaesamento che tocca la fede e coinvolge il senso stesso del vivere. E ci ricorda che è alla portata di tutti. Trovo che ci sia del vero in quel che lei dice: il malessere di una parte della nostra gioventù, certo sbandare verso «risposte» esistenziali devastanti quali le droghe o – in modo più o meno superficiale – l’occultismo e il satanismo, sono anche il frutto di un sovvertimento di verità. La via cristiana – impegnativa e liberante sul piano spirituale e umano – viene troppo spesso mistificata e, dunque, tradotta nel suo esatto contrario fino a essere presentata come una mortificazione della libertà. Lei è convinto che tutto questo sia frutto di una manovra «dietro le quinte» e, comunque, parte di un disegno per «convincere le masse» architettato in chiave anti-cattolica da ambienti mediatici, intellettuali e politici. Non sarebbe niente di nuovo, gentile lettore. Niente di nuovo sotto il sole o, se vuole, nell’ombra. Che, poi, il «fumo di Satana» – come Paolo VI, con celebre espressione, lo chiamò – possa coincidere con quello altrettanto pervasivo della propaganda anticristiana e della «disinformazia» non meraviglia più di tanto. Quanto, infine, ai retaggi pagani delle neofeste modaiole d’importazione e di certi «stili» diabolicamente estremi (letterari, musicali, cinematografici...) il giudizio di Avvenire è, da tempo, argomentato con attenta profondità. Anche se spesso siamo solo al cospetto di triviali ammiccamenti al male, proposto ai suggestionabili come un qualsiasi «prodotto» di largo consumo. È una deriva triste, uno scivolamento verso un orizzonte aspro e colmo d’infelicità, che bisogna contrastare con intelligenza e allegria. Lei, giovane fra i giovani, è in condizione di fare molto. Sfruttando, magari, pure le nostre riflessioni, certo condividendo il suo essere cattolico coi ragazzi che ha modo di incontrare. Credo che da dj possa davvero riuscire a comunicare i valori cristiani in modo inatteso ed efficace e con un ritmo imprevisto e coinvolgente.Le auguro di avere successo.
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