mercoledì 25 luglio 2012
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​Girano per il mondo, su tutti i tg e i giornali, le foto di James Holmes, che nel cinema dove si proiettava la prima di "Batman" sparò sul pubblico, colpendo 70 spettatori. Uno dei massini stragisti che la storia ricordi. Godeva nell’uccidere, passando con la mira, lo sguardo e il sorriso, da una vittima all’altra, senza stancarsi mai. Chi l’ha visto in azione racconta: «Era allegro, si divertiva». E noi tutti pensavamo: «Quando arriverà in tibunale, e potremo vederlo negli occhi, capiremo la sua follia». Ora eccolo qui. È in tribunale, ascolta il giudice che legge le accuse, ha al fianco l’avvocato (una donna) che lo difende, le telecamere lo inquadrano con calma, le foto sono nitide, perfette, lo vediamo e, se dal suo volto, dai suoi occhi volevamo capire qualcosa, è il momento: cerchiamo, scrutiamo.L’uomo appare straordinariamente giovane. È curato. Barba da fare, ma molti coetanei la tengono così, per scelta. Basette lunghe, un vezzo, l’uomo si ama. Occhi grandi, verdi, splendidi. Paura? Neanche l’ombra. Mistero: ha sonno. Le palpebre sembrano zavorrate, tanto sono pesanti. Gli cadono giù continuamente. La nostra domanda è: ma lo hanno svegliato bene, quando lo hanno prelevato per portarlo qui? A tratti, le palpebre scendono a metà, poi si chiudono del tutto. Non vede più. È in un altro mondo, nel suo mondo. Anche la testa si reclina. Scende ancora, il mento si appoggia sul petto. Ma quest’uomo dorme? Si decide sulla sua vita (anche in senso letterale, siamo in America), e lui s’addormenta? I giornali del mondo commentano delusi: non capisce nulla, non ci fa capire nulla.In aula ci sono i parenti delle vittime, volevano spiegarsi dalla sua faccia la morte dei loro cari. Vedere cos’ha, chi è, cosa dichiara, in quale nuova legge demenziale sta scritto che i loro parenti dovevano morire. Certo, i farmaci lo fan dormire, ma platea mondiale dovrebbe eccitarlo, quelli che fanno quel che ha fatto lui lo fanno sempre per la platea. La faccia sonnacchiosa, nulla-dicente, delude il mondo. Eppure, il "nulla" che il killer manifesta è la piena spiegazione che lui può dare. Non ne dà altre. Non ne ha altre. Le immagini del killer sonnolento indicano il luogo dove lui è: altrove. Non è fra noi. Quando uccideva, era in un altro mondo, ora che viene giudicato, non è tornato di qua.Non dirò che me l’aspettavo così, anch’io, come tutti, aspettavo l’esplosione di qualcosa che dovrebbe essere non la crisi, per quella ci vorrà tempo, a volte tutta la vita, a volte la vita non basta nemmeno, ma l’anticamera della crisi, la scoperta di quel che ha fatto. Ma questa nostra attesa era un errore. Se un super-killer entrasse nell’anticamera della crisi nel primo giorno di udienza, non sarebbe un superkiller. Questo sguardo che mostra il nulla rivela il mondo nel quale il suo pensiero ha pensato la strage. Il killer norvegese, Anders Breivik, che girò a lungo con l’arma in mano stanando e ammazzando le sue vittime una per una, al processo mostrava un ghigno. Il ghigno non è il nulla. Il nulla indica che l’assassino non è con noi né contro di noi, non è da nessuna parte. Il ghigno rivela che l’assassino è dall’altra parte, contro di noi. Lo sguardo addormentato non uccide più, il ghigno continua ancora ad uccidere. Nel cervello di James Holmes c’è un modello clownesco, il cattivo di Batman. Nel cervello di Breivik c’è un modello nicciano, l’uomo razzialmente perfetto, degno di un’Europa purificata degli indegni e abitata solo dai degni. Holmes ci stermina con indifferenza perché non siamo niente, il suo sguardo mostra ciò che vede: nulla. Breivik ci stermina con un ghigno perché siamo sbagliati, è meglio che al nostro posto vengano uomini migliori. Nessuno dei due ci vede. Uno non-vede, l’altro stravede.Vien da domandarsi perché, in società lontanissime fra loro, ai lati opposti del mondo, sono esplose due cecità così diverse, ma dagli effetti così uguali.
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