I perni del piano Colao e qualcosa in più
mercoledì 10 giugno 2020

Il piano Colao si inserisce con 102 proposte e sei assi in un percorso già tracciato e ampiamente condiviso: più green, più digitale, più inclusione, meno burocrazia, giustizia più efficiente. C’è uno straordinario consenso tra Unione Europea (i princìpi del Recovery Fund) e le varie task force nazionali e regionali su cinque grandi titoli della direzione di marcia futura anche per il nostro Paese dopo la pandemia.

Al di là delle facili ironie, l’idea dell’interazione tra politica e le task force tecniche è intelligente e vincente almeno da due punti di vista. Primo, ci siamo più volte lamentati in passato della carenza di dialogo e di partecipazione da parte dei leader politici, un errore perché approccio che erode di per sé consensi attorno all’attività di governa. Secondo, il mondo diventa sempre più complesso, con saperi disciplinari che vanno approfonditi non solo nelle loro caratteristiche specifiche, ma anche nella loro interdipendenza. Anche se la decisione finale resta sua, il politico da solo non può prendere decisioni senza l’ausilio di tecnici (si pensi alle decisioni sul lockdown e su come affrontare la pandemia da un punto di vista sanitario). Allo stesso modo i problemi delle varie dimensioni sono profondamente correlati tra loro ed è pertanto fondamentale che esperti di diverse discipline (sanità, economia, diritto, ambiente) si parlino e cerchino di arricchire le loro competenze multidisciplinari.

Se, ad esempio, vogliamo risolvere il problema della burocrazia e lo spread dei temi della giustizia che aumenta il 'rischio legale' del nostro Paese rispetto agli altri Paesi europei il nostro futuro passa dalla capacità di parlarsi e di capirsi tra esperti di economia e diritto. E, come abbiamo più volte illustrato – dati alla mano – ambiente, salute e lavoro sono profondamente collegati e c’è dunque bisogno di esperti capaci di capire queste interdipendenze. In grado cioè di collegare inquinamento, salute e maggiore esposizione a rischi ambientali e sanitari che rischiano di mettere in difficoltà non solo ora ma anche nel prossimo futuro le aree più produttive d’Italia.

Il piano Colao è una miniera di idee e proposte sui diversi assi e domini. Importante la sensibilità sui temi della famiglia con la proposta dell’assegno unico per figlio, sul welfare di prossimità e sul budget di salute per rafforzare, come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi su ' Avvenire', il secondo pilastro di sanità e assistenza, evitando la fragilità di puntare soltanto sulle grandi strutture (ospedaliere e di assistenza agli anziani) che hanno rivelato i loro limiti durante la crisi se lasciate sole a gestire la situazione.

Se possiamo trovare un limite nell’approccio credo sia proprio quello di non precisare forse con sufficiente chiarezza che, in ottica di benessere multidimensionale, la realizzabilità di ognuna delle 102 misure va inserita in un quadro di compatibilità con una ripresa che deve essere resiliente, sostenibile e generativa. La lezione del Covid-19 è che diverse dimensioni del problema sono collegate. L’ambiente più degradato ha impatto sulla salute e questo si ripercuote sulle possibilità di lavoro e di sviluppo economico. Era già vero prima del Covid-19 con i 219 morti giornalieri nel nostro Paese che l’Organizzazione mondiale della sanità attribuisce alle polveri sottili, è ancora più vero oggi dopo la pandemia con la correlazione significativa tra inquinamento e letalità del Covid-19 e, di conseguenza, deviazione dal trend di occupati e imprese che è stata più forte in Lombardia rispetto alla Basilicata.

Ciò significa, per essere concreti, che le proposte di rilancio dell’economia vanno rese compatibili con la sostenibilità ambientale ad esempio e che, più in generale, ogni proposta va valutata (in linea d’altronde con i princìpi del Bes - Benessere equo e sostenibile - adottati dal governo italiano) negli effetti su almeno sei diverse dimensioni del ben-vivere (valore economico, lavoro, sostenibilità ambientale, sostenibilità sanitaria, ricchezza di tempo, ricchezza di senso del vivere). Il Covid-19 ci ha costretto a guardare la realtà da un altro punto di vista e abbiamo scoperto nuove opportunità. Da anni le scienze sociali insegnano che l’uomo è cercatore di senso prima di essere massimizzatore di utilità (e la prima e più importante dimensione della competizione non è sulla qualità e sul prezzo dei prodotti, ma sull’offerta di senso).

Dovremmo ragionare seriamente sul fatto che le società occidentali hanno progressivamente impoverito la loro offerta di senso rendendo più attraenti offerte di senso di 'comunità contro' o restando affascinate da fake news. Abbiamo l’occasione di un grande rilancio da questo punto di vista. Dietro i temi del valore economico, del lavoro, dell’ambiente e della salute è in gioco la questione più vasta della ricchezza di senso del vivere e della costruzione di una società felice perché capace di vincere la sfida della generatività nelle sue diverse generazioni e dimensioni professionali.

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