sabato 29 giugno 2013
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Ha l’effetto di un colpo di vento a spazzar via il lezzo di insinuazioni e pettegolezzi la dichiarazione con la quale padre Lombardi ieri mattina ha chiarito l’atteggiamento della Santa Sede di fronte alle vicissitudini giudiziarie di un sacerdote funzionario dell’Apsa su fatti ancora da chiarire. L’immediata sospensione dell’indagato dal servizio, la piena disponibilità alla collaborazione con le autorità italiane, l’assoluta trasparenza delle informazioni opposta alle prime notizie abborracciate messe in circolazione da agenzie (e siti di celebrati quotidiani) che neppure si sono presi l’incomodo di verificare nomi e qualifiche, incorrendo in un inciampo diffamatorio a danno di un vescovo... C’è chi ha intenzione di far giusta chiarezza e chi di far baccano, usando la scorciatoia dell’immaginario "noir" sui beni della Chiesa. La gestione del "caso Scarano" diventa così l’esempio di come la risposta definitiva a luoghi comuni che sanno di anticlericalismo stantìo stia nella capacità di offrire una credibile testimonianza di limpidezza proprio là dove si concentra il buio. Il bene non si accontenta di essere difeso: va fatto conoscere. E allora ben venga la scoperta di eventuali episodi negativi: spazzata via la nebbia del sospetto, resta la miseria umana che esprimono e anche lezioni utili ad affinare gli strumenti al servizio del bene che la Chiesa fa.​
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