giovedì 31 luglio 2014
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Ci fu un anno, il 1816, in cui l’estate non venne. Il Nord America e gran parte dell’Europa non videro maturare il grano, le campagne furono ridotte a un pantano e ne seguì una spaventosa carestia. Ancora oggi gli studiosi cercano di capire quali furono le cause di tale anomalo comportamento climatico. Il 2014, nel suo piccolo, sarà ricordato come altro anno anomalo. Per tutto luglio è mancata l’estate. Non ci si può non stupire di questa stagione anche se, per chi studia le statistiche meteorologiche, lo stupore è assai più contenuto. Chi studia il clima sa che nella storia della Terra oscillazioni tra il caldo ed il freddo, tra alluvioni e siccità sono piuttosto comuni. Il fatto è che la Terra per circa 80 anni, dalla fine dell’800 e fino agli anni 70- 80 del Novecento, ha goduto di un periodo eccezionalmente favorevole, senza eccessi meteorologici e di estrema stabilità. Ciò ha fatto credere che il clima non cambi molto e che l’inverno deve essere l’inverno così come l’estate deve essere l’estate. Ecco perché da 30 anni a questa parte non si ricorda una stagione come questa ma... lasciatevi stupire e meravigliare. Non solo l’Italia , ma anche gran parte dell’Europa soffre le 'stranezze' del tempo. In Germania straripa il fiume Reno a Bonn, in Francia come in Inghilterra si assiste a nubifragi e grandinate. Tutto questo solo negli ultimi 4 o 5 giorni. Qui da noi le temperature sono a dir poco fresche (ieri a Roma la massima è stata di 24 gradi contro una media di 31) e praticamente è piovuto quasi tutti i giorni. Al Nord abbiamo avuto 23 giorni di precipitazioni dall’inizio del mese contro una media di 5-6 giornate piovose. Perché tutto ciò? Perché il fiume Seveso fa assomigliare quartieri di Milano a Venezia? Perché ogni temporale è una minaccia che sfocia in tornado? Si potrebbe rispondere che ci hanno 'sottratto' l’anticiclone africano, mentre quello delle Azzorre è stato dirottato sulle coste orientali del Canada. Stiamo assistendo a un estate, almeno fino ad ora, senza alte pressioni significative e con, al contrario, un notevole flusso di perturbazioni che viaggiano stranamente su traiettorie meridionali. In questo periodo i sistemi perturbati dovrebbero essere confinati oltre il 50° parallelo Nord, quello del canale della Manica, invece giungono con estrema facilità fin sul Mediterraneo. È l’arrivo dell’aria relativamente fredda sul caldo Mediterraneo ed il conseguente contrasto tra freddo e caldo a formare estesa ed intensa nuvolosità e che dà luogo a frequenti e pesanti precipitazioni. Il cambio di rotta degli anticicloni e delle perturbazioni potrebbe essere imputato a modiche della circolazione generale d’atmosfera, ovvero a quel sistema di venti in quota che distribuisce calore e energia sul nostro Pianeta. Che cosa potrebbe modificare la circolazione è difficile dirlo. Dipende forse dal riscaldamento globale? Ed ora qual è il destino della nostra estate? Agosto sarà in grado di riprendersi e di concedere il bel tempo che tutti noi meritiamo? Con le dovute cautele imposte per le previsioni meteorologiche a lungo termine, sembrerebbe di sì. Per i prossimi 7-8 giorni le mappe disegnano alte pressioni e con una certa probabilità si può affermare che, da qui a Ferragosto, dovremmo avere più tempo bello che brutto. Intanto tra oggi e domani si volta pagina, via le perturbazioni, quanto meno al Centro ed al Sud rimarranno solo fenomeni residui e prevarrà il sereno, mentre il Nord potrebbe vedere ancora nuvole con rischio di temporali pomeridiani. Il week-end promette sereno non solo al mare ma anche in città e le temperature risaliranno. Il 4 ed il 5 agosto ci potrebbe essere qualche nuvola in più, ma subito dopo si farà vedere l’anticiclone delle Azzorre (il 9 si offuscherà leggermente), anticiclone che sembra voglia passare il Ferragosto in nostra compagnia...
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