giovedì 26 maggio 2022
Salvata dopo 12 ore sotto le macerie, Zainab elabora il suo lutto dipingendo. A un anno dai raid israeliani, le sue opere diventano una mostra

«Ho 22 anni e ho perso 22 persone». Lapidario, dice tutto il titolo della mostra di pittura di Zainab al-Qolaq, apertasi il 24 maggio a Gaza. Un anno prima l'artista veniva estratta dalle macerie della sua abitazione, dov'era rimasta intrappolata per 12 ore. Non ebbe la forza di chiedere ai soccorritori quanti dei suoi familiari si fossero salvati.

Era il 16 maggio del 2021 quando un raid israeliano, diretto contro un sistema di tunnel usato dai miliziani, causò il crollo di alcune abitazioni e la morte di 42 civili compresi dieci bambini. Zainab perse la madre, tre fratelli e diciotto parenti.

Per elaborare quel lutto ha dipinto e ora espone nove quadri. "Ciascuno esprime un momento di quella tragedia" spiega all'inaugurazione della mostra, ospitata dall'Euro-Med Human Right Monitor di Gaza. "Il linguaggio dell'arte si diffonde più rapidamente, è il linguaggio della gente a prescindere dalle lingue e dalle nazionalità. Il mio messaggio è che voglio che l'occupante sia punito" afferma perentoria, davanti ai quadri dai toni grigi e neri. In uno spicca il bianco: è il colore delle bende che avvolgono 22 corpi, di adulti e di bambini. Un altro ritrae persone in piedi, alcune senza testa. E poi ci sono le ruspe che rimuovono le macerie.

"Non sono riusciti a rimuovere le macerie dentro di me" dice Zainab. Nei dieci giorni di raid aerei morirono almeno 254 palestinesi, mentre 13 israeliani furono uccisi dai razzi e da un missile lanciati dalla Striscia di Gaza.

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