Usa, Trump: «Non so nulla delle email di Epstein»

Il presidente Usa rifiuta ogni collegamento con il finanziere newyorkese condannato per abusi sessuali e traffico di minori, morto suicida in prigione nel 2019
November 15, 2025
Donald Trump si è difeso a bordo dell'Air Force One mentre volava verso la sua residenza in Florida: «Non so nulla» delle email di Jeffrey Epstein, «altrimenti l'avrei detto molto tempo fa». Nei documenti, resi noti di recente, si afferma, tra le altre cose, che il presidente Usa fosse «a conoscenza delle ragazze» che erano state vittime di abusi sessuali. A pubblicare gli scambi di email, che da mesi preoccupano l'amministrazione repubblicana, erano stati mercoledì i Democratici della Commissione per la vigilanza e la riforma del governo della Camera. La corrispondenza riguarda conversazioni del 2011, 2015 e 2019 che, a sentire i Democratici, proverrebbero dagli eredi del defunto Epstein, morto suicida in prigione nel 2019 in attesa del processo per accuse federali di traffico sessuale di minori.
Nei tre scambi pubblicati, Epstein sostiene che Trump abbia «trascorso ore» a casa sua con una delle vittime e che il tycoon «ovviamente sapeva delle ragazze». Al contrario, a bordo dell'aereo di Stato Trump ha ribattuto che lui «e Epstein hanno avuto pessimi rapporti per molti anni». Il presidente Usa è tornato anche a puntare il dito contro Bill Clinton, Larry Summer e «tutti gli altri che hanno passato tempo» con l'ex finanziere. «Vedrete cosa sapeva di Bill Clinton, di Summers e di tutte le persone che conosceva, inclusa JPMorgan», ha aggiunto Trump.
A chi chiedeva al presidente se escludesse la grazia per Ghislaine Maxwell, complice di Epstein, Trump ha risposto: «Non ci ho pensato. Non ci ho pensato da mesi». Maxwell è in un carcere a bassa sicurezza in Texas dove sta scontando la sua condanna a venti anni di detenzione. Secondo indiscrezioni, la complice di Epstein godrebbe di un trattamento privilegiato, facendo irritare le compagne di cella.

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