giovedì 10 settembre 2020
Sabato a Tagliata di Cervia, l'iniziativa di solidarietà con lo studente egiziano in carcere da oltre sette mesi organizzata dal Festival per i diritti umani, Amnesty International e Articolo21
Un aquilone per Patrick Zaky in cella in Egitto
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Quest'estate, le autorità egiziane hanno deciso di vietare il gioco degli aquiloni, tra i più popolari fra i ragazzini delle affollate cinture metropolitane. La motivazione ufficiale è la necessità di tutelare l'incolumità dei bambini, dopo che alcuni erano caduti dai tetti durante gli inseguimenti con i coetanei. Il divieto, però, suona fortemente simbolico, dato che l'aquilone è spesso associato all'idea di libertà. Da qui è nata l'iniziativa del Festival dei Diritti umani che, insieme ad Amnesty international e Articolo21, ha voluto regalare - metaforicamente - un po' di libertà a Patrick Zaky, recluso nel carcere di Tora da oltre sette mesi. «Abbiamo voluto far volare Patrick su un aquilone - spiegano i promotori -. Come? Abbiamo chiesto a Gianluca Costantini di donarci uno dei suoi disegni e lui ha subito accettato. Ci siamo, poi, messi in contatto con Cervia Volante, tra le più famose associazioni fra quante organizzano feste degli aquiloni nella Penisola. Questa si è subito messa a disposizione, come hanno fatto il Comune di Cervia e l'Università di Bologna, ateneo dove Zaky frequentava un master». Così è nato l'appuntamento di sabato alle 10.30 a Tagliata di Cervia per un incontro sull'Egitto ai tempi di al-Sisi. Alle 14.30, verrà fatto volare in cielo l'aquilone con l'immagine dello studente imprigionato. «La speranza è che ci siano così tante persone a fotografarlo, filmarlo, che neppure al Cairo potranno far finta di nulla - concludono gli organizzatori -. E se non bastasse.... facciamolo volare anche in altre città».

Lunedì, Amnesty International ha consegnato all'ambasciata egiziana di Roma 150mila firme per chiedere il rilascio di Zaky, in cella da oltre duecento giorni con l'accusa di propaganda sovversiva. Il portavoce, Riccardo Noury, ha espresso forte preoccupazione per la salute del giovane, dato che nella prigione di Tora continuano a crescere i casi di Covid. La prossima udienza per la scarcerazione non è stata ancora fissata

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