Il dolore per la vittime a Las Vegas (Ansa)

È una lista di nomi che tragicamente si va formando in queste ore, con il riconoscimento dei familiari, quello delle 59 vittime della sparatoria di Las Vegas, la peggior strage con armi da fuoco mai avvenuta negli Stati Uniti.

La prima vittima identificata è un infermiere del Tennessee, Sonny Melton, di 29 anni; lavorava all'Henry Count Medical Center, nella città di Paris. La moglie Heather, chirurgo ortopedico, è sopravvissuta al massacro. Si erano appena sposati. Heather ha raccontato che lui le ha salvato la vita: «Mi ha preso la mano e abbiamo cominciato a correre. Ma a un certo punto ho capito che era stato colpito alla schiena».

Lisa Romero lavorava nella segreteria di una scuola media, la Miyamura High School, in New Mexico. Ad aver perso la vita, durante il concerto, anche Jordan McIldoon, canadese di 23 anni. I genitori di Jordan hanno raccontato che il figlio era andato a Las Vegas con la fidanzata e sarebbe dovuto rientrare a casa oggi. "Avevamo solo un figlio, non sappiano cosa fare", hanno detto disperati. Il giovane è morto tra le braccia di un'altra donna.

Altre vittime identificate: Quinton Robbins, 20 anni, del Nevada, era al concerto con la fidanzata. Studiava all'Università del Nevada e lavorava anche nel comune del suo paese, Henderson. In un post su Facebook, la zia l'ha descritto come la persona "più gentile e amorevole"; Jessica Klymchuk una donna canadese di 28 anni, madre di 4 figli, bibliotecaria, si trovava in città con il fidanzato. Rachael Parker, impiegata nel dipartimento di polizia di Manhattan Beach, in California. E Sandy Casey, una insegnante nella scuola di Manhattan Beach Middle School, in California: doveva sposarsi a fine mese con Christopher Willemse, che da 4 anni lavorava con lei nella stessa scuola. Sandy è stata colpita alle gambe e Christopher ha cercato di tamponare la ferita, ma è stato inutile.

Ed è stata una strage di donne: Angie Gomez, 20 anni, partita dal sud della California per quella che doveva essere una memorabile serata, insieme al suo fidanzato, per festeggiare il nuovo lavoro come infermiera. Angie si era diplomata al Riverside
Polytechnic High PTSA a Riverside, in California. Al concerto ha trovato la morte, colpita da tre colpi alla spalla e a un braccio.

E poi Jenny maestra d'asilo, Susan impiegata, Bailey segretaria. Non ha avuto scampo Denise, 50 anni, nonna e pensionata della West Virginia: era a Las Vegas con il marito Tony, sposato da 30 anni.

Morta anche Neysa Tonks, madre di tre ragazzi. Per anni, Aunt Ne-Ne come la chiamavano i nipoti, aveva inondato Facebook con le foto dei tre figli: giù con le slitte dai picchi innevati, alle cerimonie dei Boy Scout con il sorriso tirato, più di recente, fianco a fianco a lei. Ora i tre ragazzi sono soli. Technologent, l'azienda per cui lavorava ha creato una pagina su GoFundMe per raccogliere fondi a favore dei tre ragazzi: uno sforzo che ha già raggiunto i 60mila dollari.

Lo scorso anno il marito di Lisa Romero-Muniz aveva dimenticato il loro anniversario. Questa volta era deciso a farsi perdonare con una sorpresa: un viaggio a Las Vegas di 4 giorni. La ciliegina sulla torta, il concerto del suo cantante preferito Jason Aldean. Operaio in una raffineria lui, insegnate lei, la coppia era partita da Gallup, in New Mexico, guidando per circa 6 ore.

Charleston Hartfield, 34 anni, era un poliziotto di Las Vegas fuori servizio.

John Phippen ha ballato fino all'ultimo. Nato a New York, ma poi trasferitosi in California, era al concerto vicino al figlio, Travis, quando è stato colpito alla schiena. Il figlio lo ha portato di corsa in ospedale, il Sunrise Hospital, dove l'uomo è morto. Nelle fasi concitate, Travis non si è accorto che anche lui era ferito a un braccio.

Il 28enne Christopher Roybal, reduce dalla guerra in Afghanistan, era andato al concentro insieme alla madre.

La Farnesina ha escluso che ci siano italiani tra le vittime.