sabato 24 giugno 2023
Il capo del gruppo Wagner, Prigozhin, torna ad accusare i vertici militari del Cremlino per avere ingannato i cittadini: «Non vi era ragione per attaccare»
Postazione di mortai da 120 millimetri ucraina a ridosso del fronte russo nel villaggio liberato di Storozheve nel Donetsk

Postazione di mortai da 120 millimetri ucraina a ridosso del fronte russo nel villaggio liberato di Storozheve nel Donetsk - ANSA

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Mentre dagli Stati Uniti filtrano i primi espliciti timori per la riuscita della controffensiva ucraina, in Russia vengono affissi manifesti in stile “far west” con il quale si chiede di collaborare alla cattura di Rosario Aitala, il magistrato italiano della Corte penale dell’Aja che ha convalidato con altri due giudici il mandato di arresto per Vladimir Putin, che intanto deve fronteggiare l’ennesimo caso provocato dalle parole di Prigozhin il capo della compagnia di mercenari Wagner.

«La controffensiva ucraina sta avendo meno successo del previsto nelle sue prime fasi e le forze russe stanno dimostrando più competenza rispetto alle valutazioni occidentali della vigilia», hanno dichiarato alla Cnn due funzionari occidentali e un alto funzionario militare Usa. Il contrattacco, sostengono le fonti,«non sta soddisfacendo le aspettative su nessun fronte». Kiev controbatte dicendo di aver tenuto in riserva almeno 15 battaglioni, pronti a entrare in azione dopo che le prime linee si saranno attestate su posizioni a una distanza sufficiente per sferrare attacchi missilistici sulle posizioni russe più in profondità.

Il manifestocon l’ordine di cattura e l’immagine del magistrato italiano Rosario Aitalaè stato distribuito dall’agenzia russa Roan Novosti

Il manifestocon l’ordine di cattura e l’immagine del magistrato italiano Rosario Aitalaè stato distribuito dall’agenzia russa Roan Novosti - Web

Ma l’atteggiamento di marcata cautela che giunge dagli Usa conferma che le cose stiano andando peggio del previsto, anche a causa dell’inondazione di Kherson, che con la rottura della diga di Kakhovka ha di fatto limitato le opzioni per l’avanzata ucraina. Il generale Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze di terra di Kiev, ha confermato per la prima volta che il dispiegamento principale della sua riserva offensiva deve ancora essere impegnata: «Tutto deve ancora avvenire», ha detto in un’intervista al Guardian da una base militare nell’est dell’Ucraina. Syrskyi non ha nascosto le difficoltà dei combattimenti e che negli ultimi giorni Mosca ha lanciato sforzi offensivi: «La nostra forza principale non è stata ancora impegnata a combattere e ora stiamo sondando i punti deboli nelle difese nemiche. Tutto deve ancora avvenire». Evgenij Prigozhin, capo del gruppo Wagner, ha diffuso un nuovo video nel quale mette in discussione le principali giustificazioni della Russia per la guerra in Ucraina, sostenendo che non vi era ragione per attaccare Kiev e che il vertice militare del Paese avrebbe «ingannato» il popolo russo e lo stesso Putin, quando invece sarebbe stato possibile negoziare con Volodymyr Zelensky ed evitare il conflitto.

Nel filmato di 30 minuti pubblicato sul suo canale Telegram, Prigozhin ha sostenuto che «non è successo nulla di straordinario alla vigilia del 24 febbraio», aggiungendo che «il ministero della Difesa sta cercando di ingannare l’opinione pubblica e il presidente, raccontando la storia che ci sono stati livelli folli di aggressione da parte ucraina e che ci avrebbero attaccato insieme all’intero blocco della Nato». In realtà, ha detto il capo della compagnia Wagner, «Kiev non ha bombardato il Donbass per 8 anni, ha colpito solo le posizioni russe. E l’operazione speciale è stata avviata per un motivo completamente diverso». Prigozhin ha infine aggiunto che la leadership russa avrebbe potuto evitare la guerra negoziando con il presidente ucraino.

In Russia però sono apparsi diversi volantini, rilanciati dall’agenzia di stampa filogovernativa Ria Novosti con i quali viene data ufficialmente la caccia al Rosario Salvatore Aitala, il giudice siciliano membro della Corte che, semmai vi sarà un processo, dovrà giudicare Vladimir Putin e la commissaria russa per l’Infanzia, Maria Llova-Belova, accusati di crimini contro i minorenni ucraini. Il “reward” che ricorda gli appelli nel vecchio West con cui si chiedeva di consegnare il ricercato, dice che «Il dipartimento investigativo criminale della direzione principale del Ministero degli Affari Interni della Russia per la città di Mosca è alla ricerca di Aitala Rosario Salvatore», del quale indica i dati anagrafici e poi precisa: «È sfuggito alle indagini».

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