venerdì 2 dicembre 2022
La risposta del portavoce Peskov dopo che il presidente americano si era detto disponibile a incontrare il leader russo per avviare trattative di pace in Ucraina
Il presidente russo Vladimir Putin

Il presidente russo Vladimir Putin - Reuters

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Il presidente russo Vladimir Putin rimane "aperto a colloqui per assicurare gli interessi della Russia". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass, dopo l'offerta di negoziati dal presidente statunitense Joe Biden. Peskov ha aggiunto che Mosca "considera la pacifica via diplomatica come la preferibile per raggiungere i suoi obiettivi".

Tuttavia Peskov ha chiarito che per la Russia è impossibile accettare la condizione posta da Biden per trattative sull'Ucraina, cioè che prima le truppe di Mosca lascino il territorio ucraino. Inoltre gli Stati Uniti, ha aggiunto il portavoce del Cremlino, dovrebbero riconoscere come territorio della Federazione russa le regioni ucraine recentemente annesse.

Ieri sera Biden, aveva dichiarato: "Sono pronto a parlare con Putin se in lui c'è un reale interesse a porre fine alla guerra". In quel caso sarei "felice di sedermi al tavolo". La dichiarazione era arrivata nel corso di una conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il presidente francese, Emmanuel Macron.

"C'è un modo perché questa guerra finisca: il modo razionale. Putin si deve ritirare dall'Ucraina", aveva detto Biden. Precisando: "La Russia dovrà rispondere delle sue azioni" in Ucraina. Denunciando l'aggressione "incredibilmente violenta" della Russia, Biden ha affermato che lui e Macron continueranno a lavorare insieme per "ritenere la Russia responsabile delle sue azioni". "Putin pensa di poter distruggere la volontà del popolo ucraino. Non ci riuscirà".

Francia e Stati Uniti, inoltre, "lavorano insieme per contrastare il sostegno iraniano alla Russia" ha detto Biden. Sempre a proposito della Repubblica islamica, il presidente Usa ha dichiarato: "Non permetteremo all'Iran di dotarsi di armi atomiche".

Minacce agli ambasciatori ucraini, anche presso la Santa Sede

Pacchi insanguinati contenenti occhi di animali sono stati spediti alle ambasciate e ai consolati ucraini in cinque Paesi europei. Lo denuncia il ministero degli Esteri ucraino, affermando che le minacce sono giunte alle ambasciate ucraine in Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Croazia e Italia, ai consolati generali di Napoli, Cracovia e al consolato di Brno (Repubblica Ceca). "E' in corso una campagna ben pianificata di terrore e intimidazione delle ambasciate e dei consolati dell'Ucraina", ha detto il ministro Kuleba.

Ignoti hanno inoltre danneggiato l'ingresso della residenza a Roma dell'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash. I vandali hanno coperto di escrementi la porta, le scale e le pareti. "Non sappiamo chi materialmente abbia commesso gli atti di vandalismo, ma possiamo immaginare chi ha ordinato tutto questo" ha detto all'Ansa l'ambasciatore. Alla domanda se sospettino del Cremlino, Yurash ha risposto: "Io lo penso, direttamente o indirettamente", in quanto "è una campagna coordinata e sono una decina degli analoghi episodi che si sono verificati in Europa". "Credo che verranno innalzate le misure di sicurezza", ha aggiunto.

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