martedì 20 maggio 2014
​Il parlamento di Kiev vota un documento che prevede il ritiro delle truppe inviate a Est, ma anche riforme costituzionali che garantiscano più autonomia a queste province e tutelino la lingua russa.
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Immediato ritiro delle truppe ucraine dislocate nell'est secessionista e riforme costituzionali che garantiscano più autonomia alle regioni e tutelino lo status della lingua russa. Sono alcuni dei punti previsti da un memorandum "di pace e reciproca comprensione" che è stato approvato dalla Rada, il parlamento ucraino, con 252 voti a favore. Mano tesa di Kiev alle regioni orintali del Paese, russofone e filorusse, a cui i secessionisti motrano una prudente apertura: "il ritiro delle truppe sarebbe positivo, naturalmente - ha commentato Miroslav Rudenko, co-presidente dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, una delle due regioni secessioniste dell'Ucraina orientale -. Può aprire una strada verso un qualche tipo di dialogo. Tuttavia è troppo presto per parlare di passi concreti, dobbiamo vedere come esso potrebbe essere attuato esattamente in pratica". Intanto giunge la notizia che la Germania invierà cento osservatori per le elezioni presidenziali di domenica in Ucraina. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier, oggi a Berlino nella conferenza stampa seguita all'incontro con il suo omologo ucraino Andrej Deschtschiza. I due ministri hanno anche espresso la propria fiducia per la prosecuzione della tavola rotonda tra i partiti in conflitto. Ma Steinmeier ha messo in guardia dall'avere aspettative troppo elevate: "c'è bisogno di tempo, di pazienza e di attenzione". Complessivamente saranno circa mille gli osservatori internazionali dell'Ocse in Ucraina.
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