mercoledì 26 aprile 2023
Colloquio telefonico di un'ora tra i presidenti ucraino e cinese. Kiev nomina l'ambasciatore in Cina. Ferito giornalista italiano, inviato di Repubblica
Il presidente cinese Xi Jinping (a sinistra) e il presidente ucraino Zelensky

Il presidente cinese Xi Jinping (a sinistra) e il presidente ucraino Zelensky - Ansa

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Non parla mai di guerra, bensì sempre e solo di "crisi" ucraina, il presidente cinese Xi Jinping che, a 14 mesi dall'invasione russa e a più di un mese dalla sua lunga visita di Stato al Cremlino, per la prima volta oggi ha sentito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La telefonata, afferma Pechino, sarebbe avvenuta per iniziativa di Kiev.

Xi: useremo la crisi come opportunità per trarne profitto

La complessa evoluzione della crisi ucraina "ha avuto un forte impatto sulla situazione internazionale" e la Cina "si è sempre schierata dalla parte della pace e la sua posizione centrale è quella di promuovere la pace e i colloqui", ha detto Xi. Su questa base, Pechino ha anche pubblicato il documento "La posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina", rimarcando che "la Cina non è né l'artefice né la parte coinvolta nella crisi ucraina". Tuttavia, "in qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu e di grande Paese responsabile, non guarderemo il fuoco dall'altra parte, né aggiungeremo benzina al fuoco e useremo la crisi come opportunità per trarne profitto".

La Cina, ha continuato Xi, "persisterà nel persuadere la pace e promuovere i colloqui e farà i propri sforzi per fermare la guerra, cessare il fuoco e ripristinare la pace il prima possibile", inviando anche "un rappresentante speciale del governo cinese per gli affari eurasiatici in visita in Ucraina e in altri Paesi per condurre una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina".

Mettendo bene in chiaro che "non ci sono vincitori né vinti in una guerra nucleare", Xi ha indicato a Zelensky "il dialogo e la negoziazione" come "l'unica via d'uscita praticabile". Nell'affrontare la questione nucleare, ha detto, "tutte le parti interessate dovrebbero rimanere calme e sobrie, concentrarsi veramente sul futuro e sul destino di se stesse e di tutta l'umanità, e gestire e controllare congiuntamente la crisi".

"L'integrità territoriale alla base delle relazioni. Kiev si attiene all'Unica Cina"

Oltre allo spauracchio del nucleare, un altro tema che importa fortemente a Pechino è quello del "rispetto reciproco di sovranità e integrità territoriale" definito "la base politica delle relazioni Cina-Ucraina". Ogni riferimento alla situazione di Taiwan, che Pechino considera territorio della Repubblica popolare cinese, è lampante. "Apprezzo la ripetuta enfasi del presidente Zelensky su sviluppo delle relazioni e cooperazione con la Cina - ha dichiarato Xi - e ringrazio l'Ucraina per aver fornito grande assistenza all'evacuazione dei cittadini cinesi" all'indomani dell'invasione del 24 febbraio 2022.

Le due parti, ha aggiunto, "dovrebbero concentrarsi sul futuro, persistere nella visione e nella pianificazione delle relazioni bilaterali da una prospettiva a lungo termine, continuare la tradizione di rispetto reciproco e sincerità e promuovere lo sviluppo del partenariato strategico". La volontà della Cina di sviluppare i legami bilaterali "è coerente e chiara. Indipendentemente da come cambia la situazione internazionale, la Cina è disposta a collaborare con l'Ucraina per promuovere la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra i due Paesi". Zelensky, nel resoconto cinese, si è congratulato con Xi per il suo terzo mandato alla guida della Repubblica popolare, affermando che Kiev si "attiene alla politica dell'Unica Cina e spera di realizzare una cooperazione globale" con Pechino, e "ha accolto con favore l'importante ruolo della Cina nel ripristinare la pace e risolvere la crisi attraverso mezzi diplomatici".

Per Zelensky il colloquio è "significativo". Gli Usa: bene

Da parte di Kiev, la telefonata viene definita "lunga e significativa". E se la Cina annuncia la nomina a inviato speciale di Li Hui, rappresentante speciale della Cina per gli Affari eurasiatici ed ex ambasciatore in Russia, l'Ucraina annuncia la nomina di Pavel Ryabikin come ambasciatore a Pechino. "Credo che questa chiamata, così come la nomina dell'ambasciatore dell'Ucraina in Cina, darà un potente impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali" scrive su Twitter il presidente ucraino.

"Siamo contenti che Xi e Zelensky si siano parlati. E' da tempo che chiediamo che la Cina ascolti la prospettiva ucraina" ha commentato il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, in un briefing con la stampa. "Non possiamo sapere se questa telefonata porterà a qualcosa. Sta all'Ucraina e Zelensky decidere se vogliono sedersi al tavolo dei negoziati per la pace". Kirby ha sottolineato che la Casa Bianca non era stata preventivamente informata del colloquio.

Gelida la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: "Notiamo la disponibilità della Cina a compiere sforzi per stabilire il processo negoziale. Allo stesso tempo, Kiev dimostra il rifiuto di qualsiasi iniziativa volta a un accordo".

Ferito il giornalista Corrado Zunino, inviato di Repubblica

"A seguito di un attacco di artiglieria su Stanislav, un uomo di 26 anni è rimasto ferito. I russi hanno sparato anche nell'area del ponte Antonivsky, a seguito del quale è rimasto ferito un rappresentante della stampa straniera". Così il capo di gabinetto del presidente ucraino, Andriy Yermak, fornisce dettagli sul ferimento del giornalista di Repubblica Corrado Zunino. Il reporter italiano, riporta Ukrainska Pravda, è stato assistito e ricoverato nell'ospedale della città di Kherson con una ferita alla spalla. E' rimasto ucciso il suo collaboratore ucraino Bogdan Bitik. Entrambi indossavano il giubbotto con la scritta "Press" che li identificava come giornalisti. Secondo quanto scrive Repubblica, sarebbero stati colti da un agguato di cecchini.

"In viaggio da Kherson verso Odessa. Sto bene, ho una ferita alla spalla destra, sfiorata dal proiettile che ha centrato il mio grande amico Bogdan. Credo sia morto, all'inizio del Ponte di Kherson. Un dolore infinito. Avevo il giubbotto con la scritta Press" scrive in un tweet il giornalista Corrado Zunino.

"Corrado Zunino giornalista di Repubblica, rimasto ferito durante l'attacco di un drone a Kherson, sta bene ed è seguito dalla nostra Ambasciata a Kiev. Sono insieme al Ministro Kuleba che mi ha assicurato la collaborazione delle autorità ucraine. Ho espresso solidarietà al direttore Molinari" ha twittato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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