martedì 8 marzo 2022
Notte di bombe: 2 bambini tra le 21 vittime civili a Sumy. La Russia ammassa truppe e mezzi militari alle porte di Kiev. Zelensky apre al compromesso ma evoca anche la guerra mondiale
Una profuga di Irpin

Una profuga di Irpin - Reuters

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Gli Stati Uniti inaspriscono le sanzioni contro la Russia, al 13mo giorno di guerra in Ucraina. In un atteso intervento pubblico, il presidente Biden, che indossava la cravatta con i colori dell'Ucraina, ha annunciato la decisione di imporre l'embargo all'importazione negli Usa di gas e petrolio russi. Il capo della Casa Bianca non nasconde che questo passo, deciso "per infliggere più danni a Putin", ha un costo anche per gli americani. Ma, ha aggiunto, "difendere la libertà ha il suo costo anche per noi". La decisione dovrà avere, auspica il presidente, il sostegno bipartisan di democratici e repubblicani al Congresso. Decisione simile da parte di Boris Johnson, che dopo aver ascoltato con partecipazione il discorso in collegamento video del presidente ucraino Zalensky alle Camere riunite, ha annunciato che la Gran Bretagna si distaccherà dalla dipendenza del petrolio russo entro la fine dell'anno.

Per tutta risposta Putin ha firmato un decreto in cui chiede al governo di stilare entro ue settimane una lista di Paesi per i quali saranno vietati i movimenti di export e import "per salvaguardare la sicurezza della Russia". Il divieto riguarderà prodotti finiti e materie prime.

E c'è un'altra novità sul fronte militare: i jet militari che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede disperatamente alla Nato, a costo di metterla in potenziale rotta di collisione diretta con Mosca, sono pronti al decollo. Partiranno dalla Polonia, per ora in direzione di una base Usa in Germania, ma con più che probabile destinazione finale Kiev. L'intesa è stata anticipata stasera e riguarda tutti i Mig-29 di fabbricazione sovietica rimasti in dotazione all'aeronautica di Varsavia. Con la speranza che l'artificio della triangolazione esponga meno i polacchi al pericolo di ritrovarsi bersaglio di una qualche rappresaglia ravvicinata della Russia. O almeno offra loro il paravento della superpotenza americana.

I bombardamenti a Sumy: bambini tra le vittime civili

Dopo gli intensi bombardamenti della notte, che a Sumy (350 km a est di Kiev) avrebbero causato 21 vittime civili tra cui 2 bambini, si sono aperti stamani i primi corridoi per consentire di evacuare la popolazione civile. A metà giornata erano 723 i civili, di cui 576 di nazionalità indiana, evacuati da Sumy a Poltava, nella parte centrale del Paese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Ria, citando il ministero della Difesa russo. I primi civili sono usciti in sicurezza da Sumy a tarda sera.

Come concordato nel terzo round di colloqui ieri tra Kiev e Mosca, un corridoio umanitario stamani è stato aperto anche a Irpin, nei dintorni di Kiev. La vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk, ha precisando che il primo convoglio viene seguito dalla "popolazione locale con i propri mezzi". Non sarebbe stato possibile, però, attivare gli altri tre corridoi umanitari di Chernihiv, Kharkiv e Mariupol a causa del persistente fuoco russo. Una nota del ministero della Difesa a Mosca un nuovo cessate-il-fuoco per garantire i corridoi umanitari.

In fuga da Irpin

In fuga da Irpin - Ansa

Il ministero degli Esteri ucraino denuncia che i russi hanno violato il cessate il fuoco tra Zaporizhzhia, dove c'è la centrale nucleare maggiore d'Europa, e Mariupol, sul Mar d'Azov, bombardando i civili in fuga. Il ministro della Difesa, Dmytro Kuleba, ha twittato: "La Russia tiene in ostaggio 300mila civili a Mariupol, impedisce l'evacuazione umanitaria nonostante gli accordi con la mediazione del CICR (Comitato internazionale della Croce Rossa, ndr). Un bambino è morto di disidratazione ieri! I crimini di guerra fanno parte della strategia deliberata della Russia. Esorto tutti gli Stati a chiedere pubblicamente: RUSSIA, LASCIA ANDARE LA GENTE!". E sempre da Mariupol arriva la denuncia del Comune via Telegram: "Gli occupanti russi hanno cercato di irrompere a Mariupol attraverso un corridoio umanitario".

Il sindaco di Kharkiv: "Siamo vittime di un genocidio, qui non c'è nessun corridoio umanitario".

Il ministero della Difesa russa aveva annunciato l'imposizione di un "regime di silenzio" (formula usata da Mosca per descrivere un cessate il fuoco) dalle 10 del mattino ora di Mosca (le 8 in Italia) e l'apertura di corridoi a Kyev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. In 4 mappe sono tracciate le direttrici di evacuazione: una da Kiev a Gomel (in Bielorussia), due da Mariupol a Zaporozhye (Ucraina) o a Rostov sul Don (Russia), una da Kharkiv a Belgorod (Russia) e due da Sumy a Belgorod (Russia) o Poltava (Ucraina).

L'Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi, in conferenza stampa a Oslo, ha detto che "oggi" o "domani" si arriverà a quota due milioni di profughi. Almeno 1,2 milioni sarebbero già in Polonia. "Un milione di bambini sono scappati dall'Ucraina, in meno di due settimane" ha scritto su Twitter James Elder, portavoce di Unicef. "Una buia prima volta nella storia".

Parolin a Lavrov: la Santa Sede pronta a tutto per la pace

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, hanno avuto oggi una telefonata. "Confermo la telefonata tra il cardinale segretario di Stato e il ministro degli Esteri russo" ha detto il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni. "Il cardinale ha trasmesso la profonda preoccupazione di Papa Francesco per la guerra in corso in Ucraina e ha riaffermato quanto detto dal Papa domenica scorsa all'Angelus". Parolin "ha ribadito l'appello perché cessino gli attacchi armati, perché si assicurino dei corridoi umanitari per i civili e per i soccorritori, perché alla violenza delle armi si sostituisca il negoziato. In questo senso, infine, il segretario di Stato ha riaffermato la disponibilità della Santa Sede 'a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace'".

Zelensky apre al compromesso, ma evoca anche la guerra mondiale

In un'intervista al programma World News Tonight della Abc, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky da un lato apre spiragli sulla fine del conflitto, dall'altro evoca la possibilità di un coinvolgimento mondiale. "Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere", ha detto riferendosi alla Crimea e alle "pseudo Repubbliche" separatiste del Donbass. "Sono pronto a un dialogo, non alla capitolazione", ha sottolineato. Ma ha anche denunciato le "promesse" non mantenute dagli occidentali. E ha detto che il presidente russo Vladimir Putin è un criminale di guerra: "Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini... sono tutti criminali di guerra". Aggiungendo: "Questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale".

La situazione militare: le truppe russe premono su Kiev

Nella notte si sono intensificati i bombardamenti su quasi tutta l'Ucraina, mentre la Russia ha iniziato ad ammassare truppe e mezzi militari alle porte di Kiev in preparazione dell'assalto alla capitale.

Nel sobborgo di Irpin, periferia occidentale di Kiev, le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil, affermano i militari. Un assalto a cui potrebbero partecipare anche combattenti reclutati in Siria, scrive il Wall Street Journal citando quattro funzionari americani, in virtù della loro esperienza nella guerriglia urbana.

Il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall'emittente locale Belsat TV, ha definito "catastrofica" la situazione nei sobborghi di Bucha, Hostomel e Irpin della capitale, sottolineando che il governo sta facendo tutto il possibile per riprendere le evacuazioni.

Sarebbe stato ucciso a Kharkiv, nella notte, il generale russo Vitaly Gerasimov, vicecomandante della 41/ma Armata interforze russa. La notizia, la cui veridicità non può essere verificata in modo indipendente, è rilanciata da vari social ucraini, su un tweet, in cui si dice che Gerasimov era stato decorato "per aver conquistato la Crimea".

Sempre nella notte, le milizie russe hanno attaccato un impianto di ricerca nucleare che produce radioisotopi per scopi medici e industriali è stato danneggiato dai bombardamenti della Russia nella città di Kharkiv. Stando all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) i bombardamenti non hanno causato alcun aumento dei livelli di radiazioni nel sito.

In un rapporto, il ministero della Difesa britannico riferisce che durante il fine settimana l'avanzata di terra delle forze russe è stata "probabilmente minima" ed è "altamente improbabile chela Russia abbia raggiunto con successo gli obiettivi pianificati fino ad oggi". L'impegno militare di Mosca è quasi totale: secondo un alto dirigente del Pentagono, la Russia ha mobilitato circa il 95% delle sue forze armate e ha lanciato 600 missili dall'inizio dell'invasione. L'appoggio a Kiev da parte di Usa e Nato è altrettanto massiccio, con oltre 17mila armi anti tank (compresi i missili Javelin) inviate in meno di una settimana tramite la frontiera con Polonia e Romania, scrive il New York Times.

Schizzano i prezzi di petrolio e oro

Da Kiev un nuovo appello alla comunità economica globale ad astenersi da affari con Mosca. Shell oggi ha annunciato che non acquisterà più barili di petrolio dalla Russia.

Mentre il prezzo di un barile di Brent sfiora i 140 dollari (139,13 dollari) e l'oro supera il 2.000 dollari l'oncia per i timori di un'escalation della guerra, in Ucraina aumenta il rischio di carenza di cibo, che ha costretto Kiev a sospendere le esportazioni di "carne, segale, avena, grano saraceno, zucchero, miglio e sale". L'export di grano, mais, pollame, uova e olio sarà consentito solo con il permesso del ministero dell'Economia.

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