lunedì 29 settembre 2014
​il governo di Ankara ha pubblicato le nuove norme di comportamento: in classe non saranno tollerati nemmeno piercing e capelli colorati. Banditi per i minorenni anche baffi e barbe di ogni sorta. La protesta dei ragazzi si è spostata sui social network.
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Mondo giovanile e governo turco sembrano sempre più viaggiare su binari paralleli. Dopo l'attacco ai social network, che suscitò polemiche in tutto il mondo, ecco che il governo di Ankara sabato ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale le nuove norme di abbigliamento e comportamento per i ragazzi in età scolare. Prima il turban. A cancellare l'obbligatorietà del velo fu il padre della Turchia moderna Musfata Kemal Ataturk poi, quasi con un blitz del premier Recep Tayyip Erdogan, la sua reintroduzione nelle università e negli uffici pubblici. A cancellare quel provvedimento la Corte Costituzionale. Oggi il velo non è vietato ma tollerato, almeno nelle università. A capo scoperto, invece, tutte le ragazzine fino al termine delle scuole elementari. La battaglia sul turban non è però bastata ed ecco, così, le nuove norme che dovranno obbligatoriamente seguire tutti i giovani in età scolare. In classe non saranno tollerati piercing, tatuaggi, trucco e capelli colorati. Banditi per i minorenni anche baffi e barbe di ogni sorta. La protesta dei ragazzi si è spostata ora sui social network, un braccio di ferro che si rinnova.
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