mercoledì 15 dicembre 2010
Delegazioni italiane in prima fila: la Ashton faccia la sua parte. Sei le proposte presentate dai gruppi dell’Europarlamento, si va verso un testo unitario. «In Egitto diritti umani violati».
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Sono sei le proposte di risoluzione presentate in Europa sulla vicenda dei profughi eritrei. Si va dal gruppo dei socialisti e democratici a quello dei liberaldemocratici dell’Alde, dal Partito popolare europeo ai conservatori fino alla sinistra ecologista e agli ambientalisti. È probabile comunque che domani Strasburgo si esprima su un testo comune, visto che oggi è in programma una riunione di compromesso per arrivare a una posizione condivisa.«L’auspicio è che l’Europa possa parlare con una voce sola» ha spiegato il vicepresidente italiano del Parlamento europeo Roberta Angelilli, visto che «in Egitto si sta consumando una grave violazione dei diritti umani». In prima linea ci sono le delegazioni italiane, impegnate in spirito bipartisan per l’approvazione di una mozione congiunta. E se Mario Mauro, presidente della delegazione del Pdl nel gruppo dei Popolari europei, lunedì ha chiesto l’intervento dell’Alto rappresentante per la politica estera Catherine Ashton, per David Sassoli, europarlamentare democratico, «vanno date delle garanzie su alcuni punti-chiave, dal rispetto dei diritti umani sancito nelle convenzioni internazionali all’impegno che, una volta liberati, i richiedenti asilo non tornino in patria», dove sarebbero sottoposti nuovamente a violenze e torture. Si è rivolto invece direttamente alla Commissione e al Consiglio, Carlo Casini (Udc) che con un’interrogazione personale ha chiesto «la massima urgenza per realizzare una evacuazione umanitaria di emergenza, in modo da liberare i 250 prigionieri». Più fronti aperti, dunque, per arrivare a una risoluzione che ricalchi in qualche modo il testo, approvato in modo trasversale, sui cristiani perseguitati in Iraq. «Il valore simbolico di un pronunciamento di questo tipo è molto alto» continua Angelilli.Nel merito delle mozioni, il documento del Ppe dichiara di «apprezzare gli sforzi compiuti» dalle autorità del Cairo, incalza il "ministro degli esteri" europeo Ashton affinché faccia pressioni e intensifichi il lavoro diplomatico, per raggiungere una soluzione in tempi brevi.Per i Socialisti e democratici europei, «è urgente che Egitto, Israele e tutta la comunità internazionale continuino a combattere il traffico di esseri umani», in particolare nella zona del Sinai. Particolare rilievo viene dato soprattutto allo status dei rifugiati politici, la cui «detenzione va limitata allo stretto necessario, cioé all’accertamento della loro identità e delle motivazioni che li hanno portati alla domanda d’asilo».
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