sabato 16 maggio 2009
Si avvicina l'epilogo dello scontro ta l'esercito cingalese e i ribelli: le Tigri Tamil sono intrappolati in un lembo di pochi chilometri quadrati e sarebbero pronti a uccidersi. Catturato anche il loro leader, Velupillai Prabhakaran.
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Sembra essere veramente alle battute finali l'offensiva dell'esercito cingalese contro le Tigri Tamil: le forze regolari hanno stretto la morsa attorno ai ribelli, che, intrappolati in un lembo di pochi chilometri quadrati, sarebbero pronti al suicidio di massa. Fonti di intelligence, inoltre, hanno annunciato la cattura del leader delle Tigri, Velupillai Prabhakaran.Alle prime ore dell'alba di oggi, le forze dell'esercito di Colombo si sono ricongiunte sul litorale dell'isola, chiudendo i ribelli in un'area di 3,5 chilometri quadrati, senza sbocco al mare e senza vie di fuga per terra. "Dopo il ricongiungimento da nord e sud della 58ma e 59ma divisione dell'esercito sul litorale - ha detto il generale Udaya Nanayakkara, portavoce del ministro della Difesa - tutta la costa è sotto nostro controllo e le Tigri non possono in alcun modo andare verso il mare. Sono rinchiusi in uno spazio piccolo, è la loro fine virtuale".Fonti militari anonime hanno poi rivelato di aver intercettato alcune conversazioni dei ribelli, nelle quali i Tamil si direbbero pronti ad un suicidio di massa, non volendo arrendersi all'esercito. L'esercito, secondo la stampa cingalese, teme anche che i ribelli possano utilizzare ancora civili come scudi umani o costringere anche loro al suicidio. I Tamil avrebbero perso anche il proprio leader: Velupillai Prabhakaran, massimo dirigente dell'Esercito di liberazione delle Tigri Tamil (Ltte), sarebbe stato catturato dalle forze governative nelle prime ore di oggi, scrive la stampa cingalese. Non è chiaro "se Prabhakaran sia vivo o morto". L'offensiva finale dell'esercito è iniziata il 21 aprile scorso, dopo lo scadere dell'ultimatum lanciato dal governo che chiedeva la resa dei ribelli.
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