lunedì 12 marzo 2018
Robert Kalinak lascia dopo le proteste di piazza di venerdì: è stata la più grande manifestazione dalla caduta del comunismo. Il giornalista ucciso indagava sui legami fra la politica e la 'ndrangheta
La foto di Jan Kuciak e della fidanzata Martina Kusnirova davanti all'ambasciata slovacca a Berlino (Ansa)

La foto di Jan Kuciak e della fidanzata Martina Kusnirova davanti all'ambasciata slovacca a Berlino (Ansa)

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Il ministro dell'Interno slovacco, Robert Kalinak, ha rassegnato le dimissioni dopo le proteste di massa di venerdì scorso legate alla morte del giornalista Jan Kuciak: lo riportano i media internazionali. "È importante che la stabilità sia mantenuta, quindi ho deciso di dimettermi dalle cariche di vice primo ministro e ministro dell'Interno", ha detto Kalinak nel corso di una conferenza stampa.

Venerdì scorso migliaia di persone erano scese in piazza in Slovacchia per protestare contro il governo e la corruzione, a seguito dell'omicidio del giornalista Jan Kuciak e della fidanzata avvenuto lo scorso febbraio. Il quotidiano SME riporta che circa 40mila persone si sono raccolte a Bratislava, la più grande protesta mai avvenuta nel paese da quando nel 1989 la Rivoluzione di velluto fece cadere il comunismo nella ex Cecoslovacchia. Proteste si sono tenute anche davanti alle ambasciate della Slovacchia a Praga e Berlino. Kuciak e la fidanzata Martina Kusnirova, entrambi 27enni, sono stati trovati senza vita il 25 febbraio nella loro casa vicino Bratislava, uccisi a colpi di arma da fuoco. La polizia ha riferito che la morte del reporter è "molto probabilmente" legata all'inchiesta che lui stava conducendo per un articolo sui legami fra alti politici slovacchi e la 'ndrangheta, e il suo editore ha pubblicato l'articolo postumo, seppur incompleto.

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