venerdì 2 settembre 2022
Il primo giorno di scuola mancato nelle realtà di guerra come l'Ucraina, di crisi umanitarie come in Africa o con la paura del Covid come in Cina
In classe a Odessa

In classe a Odessa - Ansa

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Si torna a scuola, ma non ovunque nel mondo. In Asia, in particolare in Cina, per il pugno di ferro delle autorità sui «contagi zero» da Covid che hanno rimesso in lockdown milioni di persone per pochi casi registrati. In Ucraina, dove la strumentalizzazione dell’istruzione mancata diventa strumento di propaganda per Mosca e Kiev e dove la guerra ha distrutto un decimo delle scuole e ucciso quasi 400 bambini e ragazzi. In Africa o nel sudest asiatico dove fame, malattie e sviluppo negato impediscono ancor oggi l’esercizio di uno dei diritti elementari dell’uomo, quello all’educazione.

L'inizio delle lezioni a Kiev dopo mesi di didattica a distanza

L'inizio delle lezioni a Kiev dopo mesi di didattica a distanza - Ansa


Sono 244 milioni i bambini e i giovani tra i 6 e i 18 anni che continuano a non essere scolarizzati, un diritto che viene negato loro e che segnerà per sempre la loro vita. Lo rileva un rapporto dell'Unesco, l'organizzazione delle Nazioni Unite per per l'istruzione, la scienza, la cultura e la comunicazione, che sottolinea le «profonde e persistenti disuguaglianze nell'accesso all'istruzione» nel mondo. Dei 244 milioni di bambini tra i 6 ei 18 anni che non vanno a scuola, oltre il 40%, ovvero 98 milioni di loro, vive nell'Africa subsahariana, in particolare in Nigeria (20,2 milioni) o in Etiopia (10,5 milioni). È il caso anche della Repubblica Democratica del Congo, che ha circa 5,9 milioni di bambini e giovani che non vanno a scuola, e del Kenya (1,8 milioni).
L'Africa subsahariana è anche l'unica regione in cui questo numero è in aumento; i tassi di abbandono scolastico stanno diminuendo più lentamente del tasso di crescita della popolazione in età scolare. La regione con la seconda più grande popolazione fuori dalla scuola è l'Asia centrale e meridionale, con 85 milioni di bambini.
Passi avanti in questo ambito sono stati fatti se nel 2000 erano più di 400 milioni i bambini che non andavano a scuola, «ma i progressi hanno subito un serio rallentamento negli ultimi anni», evidenzia l'Unesco.

Controlli per il Covid a Shanghai in Cina

Controlli per il Covid a Shanghai in Cina - Reuters

Passi indietro li ha imposti invece la guerra che rischia di arretrare di un decennio le conquiste raggiunte: come in Ucraina, in Afghanistan, in Siria e in tutte le altre realtà in cui violenza e guerra sono sempre di casa. Un dato positivo, rilevato dal rapporto, è la riduzione del divario tra le ragazze e i ragazzi che non frequentano le aule scolastiche. L'agenzia rileva che il divario di genere si è «ridotto a zero», anche se «permangono disparità regionali».
Per affrontare il tema dell'istruzione nel mondo il 19 settembre, su iniziativa del Segretario generale delle Nazioni Unite, si terrà un vertice dei capi di Stato e di governo presso la sede delle Nazioni Unite a New York. «Sulla base di questi numeri, l'obiettivo di un'istruzione di qualità per tutti entro il 2030, fissato dalle Nazioni Unite, rischia di non essere raggiunto. Abbiamo bisogno di una mobilitazione globale per mettere l'istruzione in cima all'agenda internazionale», ha ribadito Audrey Azoulay, direttrice generale dell'Unesco.

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