venerdì 10 dicembre 2010
Il procuratore di Tabriz ha detto che la notizia del rilascio di Sakineh è "un'assoluta menzogna", diffusa dai mezzi di stampa stranieri con "finalità politiche". Intanto in tutto il mondo è grande la delusione: il ministro degli Esteri Frattini torna a chiedere un gesto di clemenza per la donna condannata per adulterio e complicità nell'omicidio del marito.
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Il procuratore di Tabriz, nel nord-ovest dell'Iran, ha detto che la notizia del rilascio di Sakineh Mohammdi-Ashtiani è "un'assoluta menzogna", diffusa dai mezzi di stampa stranieri con "finalità politiche". Lo riferisce l'agenzia Irna. "La signora Mohammadi-Ashtiani è ancora in carcere, è in buona salute, non ci sono novità sulla sua situazione giudiziaria e la notizia della sua liberazione è un'assoluta menzogna", ha detto il magistrato, Mussa Khalillollai. "La stampa straniera - ha aggiunto il procuratore di Tabriz - di tanto in tanto ha bisogno di aggiungere nuova benzina alle sue motivazioni politiche e quindi torna a parlare di questo caso".Intanto è grande la delusione di quanti avevano sperato nella liberazione della donna iraniana condannata per adulterio e per complicità nell'omicidio del marito. Sakineh è stata solo condotta nella sua casa a Tabriz per essere intervistata dalla tv nazionale "sulla scena del delitto".  La donna è stata già condotta per due volte di fronte alle telecamere della tv di Stato per confessare i suoi reati."Purtroppo come spesso accade con gli iraniani le docce fredde seguono le buone notizie", siamo "estremamente delusi", ma "la nostra posizione non cambia: chiediamo un gesto di clemenza per Sakineh". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, commentando la smentita della tv iraniana della notizia della liberazione della donna condannata a morte per cui si è mobilitata la comunità internazionale.
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